La richiesta del bonus psicologo 2024 è già partita, ma i rischi sono dietro l’angolo. Quali sono i motivi e perché non bisogna sottovalutare nulla.
Nuovi incentivi per le spese effettuate nel campo della psicoterapia. Si tratta di un bonus importante di cui molti fanno richiesta.
Il bonus psicologo è ormai una realtà e anche nel 2024 c’è la possibilità di farne richiesta. Servono due requisiti ben precisi, ma attenzione ai dettagli. Sottovalutarli potrebbe significare perdere la possibilità.
Bonus Psicologo 2024: requisiti e di cosa si tratta
Dal 18 marzo fino al 31 maggio 2024 si potrà chiedere il contributo per sostenere le spese effettuate nel 2023. Il bonus psicologo 2024 è una realtà, ma c’è bisogno di fare attenzione ai requisiti. In questo caso, infatti, il reddito è un aspetto da non sottovalutare, anzi.
Proprio questo indicatore si basa sui redditi e i patrimoni dei due anni precedenti. Ma se ci sono state variazioni, però, la questione cambia e anche di molto. Cosa potrebbe accadere? Ebbene sì, il pericolo è proprio quello di un taglio o la riduzione dell’agevolazione di cui si aveva diritto fino a pochi mesi prima.
Quali sono i requisiti? Come primo elemento è bene fare chiarezza: le spese riguardano il 2023 e ad ogni cittadino è riconosciuto il bonus una sola volta all’anno. Come prima cosa si deve avere la residenza in Italia, poi il valore ISEE che non deve superare i 50mila euro.
Bonus Psicologo 2024: come si presenta la domanda
La presentazione della domanda è possibile tramite via telematica. Basta accedere al servizio “Contributo sessioni psicoterapia” attraverso il portale web o tramite sito ufficiale dell’Inps (accesso tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale servizi). C’è anche la possibilità di interagire tramite Contact Center integrato chiamando al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06164.164 (da rete mobile).
Il contributo ricevuto varia in base alle fasce dell’indicatore ISEE e questo cambia inevitabilmente anche l’importo da ricevere. Per chi ha un reddito sotto i 15mila euro, infatti, l’importo va da 50 fino ad un massimo di 1.500 euro, da 15mila a 30mila euro fino a mille euro, fra 30 e 50mila massimo 500 euro. E proprio l’Isee è l’indicatore che determina una priorità nella graduatoria finale. Ma ci sarebbe un altro problema visto che l’indicatore si basa su redditi e patrimonio dei due anni precedenti. La cosa migliore è rivolgersi a un Caf ma il prima possibile.