Cartelle esattoriali, arrivano 3 scappatoie da sfruttare subito: la guida pratica

Le cartelle esattoriali sono visite indigeste, ma ci sono 3 modi per gestirle al meglio e uscirne senza troppi traumi.

L’arrivo di una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate Riscossione può rappresentare un serio problema per i contribuenti. Questo documento non è una semplice sollecitazione, ma un vero e proprio atto esecutivo, comparabile a una sentenza emessa da un tribunale che obbliga al pagamento di un debito.

Cartellle esattoriali scappatoie
Ci sono 3 scappatoie per gestire al meglio le cartelle esattoriali – (www.cityrumors.it)

Ignorarla o sottovalutarla può portare a conseguenze gravi come pignoramenti o fermi amministrativi. Tuttavia, ci sono delle soluzioni per affrontare e gestire queste situazioni. Vediamo insieme le principali.

Strategie per gestire le cartelle esattoriali: tre soluzioni per evitare problemi

Quando si riceve una cartella esattoriale, la soluzione più immediata per evitare azioni esecutive come il fermo amministrativo è pagare il debito. Tuttavia, non tutti hanno la disponibilità economica per farlo immediatamente. In questi casi, è possibile richiedere una rateizzazione del debito. Attualmente, i contribuenti possono suddividere il pagamento in un massimo di 72 rate mensili, purché ogni rata sia di almeno 50 euro. Per coloro che si trovano in situazioni economiche particolarmente difficili, è possibile richiedere una dilazione fino a 120 rate.

È importante presentare la domanda di rateizzazione e pagare la prima rata nei termini stabiliti per sospendere l’esecuzione forzata. Se il fermo amministrativo è già in atto, sarà necessario completare il pagamento di tutte le rate per ottenere la revoca del provvedimento.

Cartelle esattoriali strategie
Le principali strategie per le cartelle esattoriali – (www.cityrumors.it)

Un altro strumento di esecuzione forzata utilizzato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione è l’ipoteca su beni immobili, applicabile solo per debiti superiori a 20.000 euro. Per evitare l’imposizione di un’ipoteca, il contribuente può cercare di mantenere il debito al di sotto di questa soglia, ad esempio pagando alcune cartelle per ridurre l’importo totale dovuto. L’ipoteca non comporta la perdita immediata dell’immobile, ma blocca la possibilità di venderlo fino a quando il debito non viene saldato. Se l’immobile ipotecato viene venduto, il nuovo proprietario erediterà il problema del debito.

Infine, i contribuenti hanno il diritto di contestare una cartella esattoriale e richiedere la sospensione della riscossione. Questo è possibile in diversi casi, ad esempio se il debito è già stato saldato, se la cartella è prescritta, o se ci sono motivi di illegittimità. La richiesta di sospensione deve essere fatta tempestivamente: entro 30 giorni per cartelle relative a contravvenzioni del Codice della Strada (ricorso da presentare al Giudice di Pace), entro 60 giorni per tasse e tributi (ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria), ed entro 40 giorni per contributi INPS (ricorso al Tribunale Ordinario).

È cruciale ricordare che l’uso di un veicolo soggetto a fermo amministrativo può portare a pesanti sanzioni, con multe che vanno da 1.988 a 7.593 euro e, in alcuni casi, anche alla confisca del veicolo. Inoltre, il fermo amministrativo limita le operazioni sul veicolo, impedendo la sua vendita, rottamazione o esportazione.

Affrontare le cartelle esattoriali con tempestività e scegliendo la strategia più appropriata tra le 3 “scappatoie” sopracitate può evitare problemi peggiori. La rateizzazione, il contenimento del debito sotto determinate soglie e il ricorso sono strumenti efficaci per gestire queste situazioni. Essere informati e agire prontamente è la chiave per evitare le conseguenze più gravi delle azioni esecutive.

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