Rendersi irreperibili per sfuggire alle cartelle esattoriali è una buona idea? Ecco cosa dice la legge a riguardo
Ognuno di noi ha innumerevoli spese a cui tener conto, nel corso delle settimane, dei mesi e di un anno intero. Ciò che bisogna pagare è aumentato vertiginosamente, anche se la tendenza dei costi della vita sembra scendere appena appena rispetto ai mesi trascorsi. Fatto sta che tantissimi italiani si trovano in enorme difficoltà a dover far fronte a tutte quelle spese, che ciclicamente si presentano, e che spesso non riescono ad essere coperte dagli stipendi percepiti.
E come se non bastasse, come un fulmine a ciel sereno, ecco che arriva la classica cartella esattoriale da dover pagare, al fine anche di non incorrere in ulteriori sanzioni. Ma se ci si rendesse irreperibili per sfuggire alla notifica della cartella esattoriale, per evitare di dover pagare? Corrisponde ad un comportamento legittimo? Ecco cosa dice la legge a riguardo a questo atteggiamento abbastanza comune.
Non farsi trovare per evitare che si sia informati della notifica della cartella esattoriale, è un comportamento abbastanza diffuso. Non sono pochi, infatti, i soggetti che addirittura cambiano la propria residenza, in modo tale che le notifiche non riescano ad individuare mai il soggetto a cui sono destinate. Sembra essere un gioco da ragazzi, eppure però c’è un aspetto che in molti non hanno considerato.
Partendo dal presupposto che ogni cittadino non dovrebbe dichiarare una residenza fittizia, ma ha l’obbligo di indicare quale sia quella reale, e se diversa, indicare anche il domicilio. Fatta questa premessa, ogni postino laddove non dovesse trovare il soggetto, lascia l’avviso di giacenza all’interno della cassetta postale. La raccomandata, infatti, va firmata per presa visione del destinatario, e non può essere lasciata all’interno della buca delle lettere.
Quando in tanti si trovano l’avviso di giacenza all’interno della buca delle lettere, credono di averla fatta franca, ma non è così. Infatti, si ritiene che con tale avviso il destinatario sia stato informato dei fatti, e che dispone di un tempo limite per poter ritirare la raccomandata. Per quanto riguarda le raccomandate, i giorni a disposizione sono 30, diversamente per gli avvisi giudiziari che sono invece 10 giorni.
La sintesi quindi è che non si può di fatto scappare da una notifica. Anche se quest’ultima richiede una firma, l’avviso di giacenza corrisponde ad un tentativo di conferma ma allo stesso modo, un avviso recapitato. Si può cercare di nascondersi, ma in realtà la notifica risulterà comunque attiva, e il pagamento del debito va comunque riscosso. Tanto vale farsi trovare, prendere atto della raccomandata e adottare tutte le misure per poter saldare il debito.
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