Cartelle rottamate, tra tasse e multe non pagate: ecco le novità col nuovo fisco

Cartelle rottamate, tra tasse e multe non pagate: ecco quali sono le novità con il nuovo fisco. Tutto quello che serve sapere 

Una cifra a dir poco incredibile quella che riguarda tasse e multe che non sono state pagate. Le stesse che superano il valore di 1.200 miliardi. Troppo per il governo che ha deciso di passare all’azione e di trovare un modo per “snellire” questa cifra. Anche se, allo stesso tempo, lo Stato sa benissimo che rischia di non vedere mai restituire la maggior parte dei soldi. Basti pensare che il più del 90% dell’ammontare è irrecuperabile.

Cosa cambia con il nuovo Fisco
Agenzia delle Entrate (Ansa Foto) Cityrumors.it

Basti pensare che sono 1.206,6 miliardi le cartelle non riscosse presenti nel magazzino al 31 dicembre 2023. Si tratta di circa 269 milioni di singoli crediti (163 milioni di cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivo), accumulati dal 2000 fino ad oggi. I contribuenti con debiti residui da riscuotere sono circa 22,4 milioni (3,5 milioni sono società, fondazioni ed enti). La restate parte (18,9 mln) sono persone fisiche. Buona parte di questi debiti fiscali non è recuperabile. Proprio come ha annunciato il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

Cartelle rottamate, cosa cambia con il nuovo fisco?

Togliendo alcune somme considerate “irrecuperabili” rimangono poco più di 101 miliardi di euro, (l’8% dell’intero ammontare del magazzino). Una cifra che potrebbe diminuire visto che più della metà di queste cartelle risale a più di 10 anni fa. Secondo quanto riportato dall’attuale viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, solamente il 6-7% può esser riscosso.

Cosa cambia con il nuovo Fisco
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini (Ansa Foto) Cityrumors.it

Cosa fare per poter ridurre il magazzino? Il governo sta facendo il punto della situazione e sta proponendo tutte le possibili soluzioni per effettuare il “discarico di tutto o parte” del magazzino. Le prime proposte dovranno essere presentate al Mef entro (e non oltre) il 31 dicembre del 2025. Entro la fine del 2027 sono attese quelle sui carichi affidati dal 2011 al 2017. Per il 2031 quelle sui carichi  dal 2018 al 2024.

Cosa prevede il nuovo fisco? Aiuta il contribuente che vuole pagare ma non ce la fa. Senza dimenticare che l’allungamento delle rate, per pagare i debiti fiscali, ha un costo non indifferente per lo Stato. Si parla di una cifra che si avvicina ai 2,5 miliardi di euro in 12 anni. L’obiettivo del governo è quello di ridurre la pressione fiscale. Oltre alle fasce medio-basse si punta al ceto medio. Per riproporre nel 2025 taglio del cuneo e Irpef a tre aliquote servono 15 miliardi.

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