Cambia tutto per quel che riguarda i bonus edilizi: il Governo Meloni “chiude i rubinetti”. Vediamo cosa è rimasto.
Brutti tempi per chi vuole ristrutturare casa o, comunque, fare interventi importanti: il Governo di Giorgia Meloni sta facendo piazza pulita dei bonus. Di seguito vediamo di quali agevolazioni si può ancora fruire e in quale misura.
Sono ormai lontani i tempi del Superbonus 110%, misura approvata durante il secondo Governo di Giuseppe Conte e portata avanti anche dal suo successore, l’ex premier Mario Draghi. Il Superbonus 110% – per ottenere il quale, ricordiamo, non era nemmeno necessario presentare l’Isee – ha dissanguato le casse dello Stato.
Portarlo avanti ancora avrebbe significato lasciare un debito inestinguibile sulle spalle delle future generazioni. Il Governo di Giorgia Meloni ha, dunque, deciso di “chiudere i rubinetti” e non solo sul Superbonus ma anche per quanto riguarda altri sussidi edilizi. Chi ora vuole ristrutturare casa o necessita di fare lavori importanti non potrà più sfruttare la cessione dei crediti né lo sconto in fattura. Potrà solo eventualmente portare qualche spesa in detrazione ma sempre entro una certa soglia massima.
Bonus edilizi: ecco cosa rimane
Non è più tempo di Superbonus e bonus erogati sotto forma di crediti o sconti in fattura. Il Governo in carica ci ha dato un taglio. Di seguito vediamo di quali agevolazioni puoi ancora beneficiare.
Come anticipato, l’unica modalità rimasta in vigore per sfruttare i bonus edilizi consiste nel portare in detrazione le spese sostenute ma sempre entro un certo limite. Al momento i bonus di cui si può ancora fruire sono questi:
- Sismabonus.
- Bonus per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.
- Bonus per interventi finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche.
- Bonus per interventi necessari in seguito ad eventi calamitosi ma solo se è stato dichiarato lo stato di emergenza.
- Bonus per interventi finalizzati alla cablatura dell’immobile e alla riduzione dell’inquinamento acustico.
- Bonus per interventi volti a prevenire il rischio di furti e l’intrusione di estranei in casa.
- Bonus per interventi che possono migliorare l’efficientamento energetico di un edificio con conseguente risparmio di consumo di energia come, ad esempio, l’installazione dei pannelli solari sul tetto.
- Bonus per interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere finalizzate ad evitare infortuni domestici.
In tutti questi casi si possono portare in detrazione fiscale le spese sostenute anche se c’è sempre un tetto massimo di spesa a cui attenersi. Ad esempio, per quel che riguarda il bonus ristrutturazioni, fino alla fine del 2024 si può ottenere la detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro. Dal primo gennaio 2025 la detrazione scenderà al 36% e il tetto massimo di spesa si abbasserà a 48.000 euro. Infine a partire dal 2028 la detrazione di cui si potrà beneficiare sarà solo del 30%.