Congedo di due anni retribuiti per 104: è necessario compiere questa azione

Congedo retribuito con la legge 104. Ecco che cosa occorre fare per ottenere la prestazione.

Esistono delle situazioni particolari nelle quali è richiesta l’assistenza e la cura continua della persona malata o disabile. La legge 104 consente di ottenere dei periodi di permesso retribuito per assistere il disabile. Ma non solo, se questi sono permessi giornalieri da applicare mensilmente, la normativa prevede in taluni casi dei permessi straordinari di due anni.

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Cosa deve fare il caregiver per aver il congedo straordinario – cityrumors.it

Con il Decreto legislativo 151 del 2021 ciò è possibile per i familiari di un disabile grave certificato con le agevolazioni previste dalla legge 104. Si tratta di un congedo biennale retribuito. Questa misura spetta solo ai familiari della persona disabile e non è da confondere con il congedo biennale non retribuito che invece può essere concesso alla persona disabile stessa. Questa conserva il posto di lavoro, ma non viene retribuita.

Congedo straordinario retribuito, la condizione per averlo

Per avere il congedo straordinario retribuito, una delle condizioni importanti, oltre al grado di parentela con la persona da assistere, è il requisito della convivenza. La persona che ottiene questa prestazione quindi deve risiedere con l’assistito oppure avere la dimora temporanea con il parente da accudire.

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Congedo straordinario retribuito, il requisito – cityrumors.it

In questo caso il cambio di residenza non è necessariamente immediato, poiché la dimora temporanea ha la durata di un anno. Da tutto questo appare chiaro che la persona accudita quanto il caregiver possano spostare la propria residenza dall’altro, pur mantenendo una casa in affitto, sempre che il contratto non abbia clausole particolari.

Il parente assistito, che può essere il coniuge anche in unione civile, il convivente di fatto, il genitore, il figlio, il fratello o la sorella, il parente o affini entro il terzo grado di parentela deve risiedere con il suo caregiver. Solo in questo caso quest’ultimo può ottenere il congedo retribuito. Questo prevede il pagamento di un’indennità corrispondente all’ultimo stipendio ricevuto, con il calcolo delle voci fisse e continuative.

Inoltre è prevista la copertura di contribuzione figurativa per tutto il periodo. Da ricordare a questo punto che è possibile siano effettuati dei controlli durante la fruizione del congedo. Lo scopo è verificare che le condizioni per l’ottenimento della prestazione siano effettivamente presenti. Il fruitore del periodo di congedo straordinario deve risiedere effettivamente dalla persona assistita.

Il caregiver non può svolgere attività lavorativa, né assentarsi in maniera prolungata dalla persona assistita. In caso di mancato rispetto della norma si rischia la perdita del posto di lavoro (licenziamento per giusta causa) e la denuncia per indebita percezione di trattamento economico o di truffa ai danni dello Stato.

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