Prelevare denaro da un conto cointestato può essere perfettamente legale o una pessima idea: ecco cosa c’è da sapere a seconda dei casi.
Un conto cointestato è un particolare tipo di conto corrente intestato a due o più persone legate da qualsiasi tipo di rapporto: lavorativo, familiare o di semplice conoscenza. Un conto cointestato viene utilizzato da tutti gli intestatari alla stessa maniera, quindi non c’è un intestatario che dispone di particolari privilegi rispetto a tutti gli altri.
La liquidità che viene versata su un conto corrente cointestato viene considerata di proprietà di tutti gli intestatari, a prescindere da chi l’ha versata. Per fare un esempio, se un intestatario versa 20.000 Euro e un altro 500 Euro sullo stesso conto corrente, davanti alla legge entrambi saranno proprietari di 20.500 Euro e potranno disporne come desiderano.
Il conto corrente si rivela un ottimo strumento di gestione del denaro all’interno di un matrimonio in comunione dei beni. Cosa succede però in caso di divorzio? Qualora i due coniugi dovessero separarsi, la liquidità presente sul conto verrebbe equamente divisa tra i due. Il conto non dovrà essere necessariamente chiuso, se tra i due coniugi permangono rapporti civili e se hanno ancora la necessità di disporre di un conto cointestato. Al momento della chiusura, però, ognuno avrà diritto a ricevere la metà del saldo presente sul conto.
Quanto si può prelevare da un conto corrente cointestato?
Esistono due tipi di conto corrente cointestato, identici nella sostanza ma profondamente diversi nella modalità di gestione del denaro.
Il conto corrente cointestato a firma congiunta prevede che per ogni singola operazione, quindi per ogni prelievo o per ogni bonifico, siano necessarie tutte le firme degli intestatari. Questo significa, di fatto, che ogni intestatario esercita un controllo assoluto sull’uso del denaro presente sul conto e non è materialmente possibile fare nulla “alle spalle” di uno degli intestatari.
Un conto corrente cointestato a firma disgiunta permette invece a ogni singolo intestatario di eseguire qualsiasi operazione in completa autonomia, quindi senza necessariamente richiedere l’approvazione degli altri intestatari.
In questo secondo caso è perfettamente legale prelevare soldi dal conto ma non si può eccedere la propria percentuale. Ne deriva che se il conto è cointestato a due persone, ognuna delle due ha il diritto di prelevare fino alla metà della somma depositata. Prelevando oltre chi preleva si rende colpevole di appropriazione indebita.
Se però uno dei due intestatari del conto è in grado di dimostrare legalmente che è il solo ad aver versato somme sul conto in questione, nel momento in cui il conto dovesse essere chiuso, l’intestatario che non ha mai versato somme di denaro non potrà avanzare alcuna pretesa sul denaro presente sul conto.