Controlli della Guardia di Finanza sul patrimonio degli ex coniugi, panico tra i contribuenti

Novità sul divorzio, scattano i controlli della Guardia di Finanzia su redditi e patrimonio degli ex coniugi per debellare ogni occultamento. 

Al via nuovi accertamenti patrimoniali più approfonditi da parte della Guardia di Finanza. Nel mirino gli ex coniugi, ora sarà impossibile mentire sulle risorse per evitare di doverle spartire con il partner dopo il divorzio.

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Controlli Guardia di Finanza, chi deve temere (Cityrumors.it)

Le cause di separazione e divorzio sono spesso una battaglia tra due persone che un tempo si sono amate ma che le circostanze della vita hanno portato in altra direzione. Quando il risentimento, la rabbia, la frustrazione fanno prevalere il cuore sulla mente e scatenano odio allora si potrebbe incorrere in una dura lotta all’ultima risorsa. L’ex coniuge costretto dal Giudice al mantenimento potrebbe cercare di omettere informazioni sul patrimonio e i redditi a disposizione per pagare un assegno dall’importo più basso.

L’assegno viene calcolato, infatti, sulla base di diversi criteri. I più importanti sono il reddito e le disponibilità economiche dei genitori nonché il tempo di permanenza dei figli con ogni genitore. Da adesso in poi sarà più difficile nascondere le risorse in proprio possesso perché la Guardia di Finanza avrà libero accesso alle banche dati riservate al fine di compiere accertamenti patrimoniali.

Guarda di Finanza e Tribunale, doppio attacco per gli ex coniugi

Il Tribunale di Milano potrà presto contare sull’aiuto della Guardia di Finanza per svolgere accurati accertamenti durante le cause di separazione e divorzio. Un Ufficiale della GdF collaborerà, infatti, per coadiuvare giudici e parti individuando i furbetti che forniscono false dichiarazioni per pagare un assegno di mantenimento più basso. Tutto questo sarà possibile grazie ad un protocollo d’intesa tra le Fiamme Gialle e la giurisprudenza.

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Accertamenti della GdF sull’ex coniuge (Cityrumors.it)

Nello specifico, la collaborazione al momento scatterà solo a Milano ma sarà di esempio per ogni altro Tribunale italiano che potrà agire nello stesso modo. L’Ufficiale potrà effettuare accertamenti patrimoniali entrando nelle banche dati riservate e riferire i risultati agli avvocati e ai Giudici. Il fine è impedire che l’ex coniuge nasconda la verità sull’entità del proprio patrimonio, occulti capitali e beni o trasferisca somme di denaro all’estero.

La collaborazione tra toghe e Guardia di Finanza permetterà di assicurare una risposta giudiziaria più efficace – ha sottolineato in una nota il Presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia – e di valorizzare gli esiti degli accertamenti eseguiti in fase istruttoria dai Giudici durante attività di polizia economico-finanziaria effettuate dalle fiamme gialle. Ecco che i controlli fiscali sul divorzio, dunque, diventeranno ancora più stringenti come già accaduto in seguito alla riforma Cartabia.

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