Controlli IMU: cosa controllano davvero i Comuni e cosa si rischia

I controlli IMU da parte dei Comuni si faranno ancora più intensi nei prossimi giorni, ecco come avverranno e cosa si rischia

L’IMU, è l’acronimo di imposta municipale unica. Si tratta di un tributo diretto patrimoniale che i cittadini italiani devono riconoscere allo Stato. La sua entrata in vigore è datata 2012. L’imposta in questione va versata da tutti coloro i quali sono proprietari di immobili, oppure che possiedono un diritto reale e quindi: usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi oppure superficie.

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Controlli IMU: cosa controllano davvero i Comuni e cosa si rischia – Cityrumors.it

Le rate in cui l’IMU va versato sono due: il 16 giugno e quella prossima e molto vicina del 16 dicembre. Questo, chiaramente, per tutti coloro non hanno interesse nel pagarlo in un’unica soluzione. In vista del prossimo appuntamento, da segnare in rosso sul calendario, i Comuni hanno iniziato a intensificare concretamente i controlli.

Nell’ultimo periodo, infatti, sarebbero notevolmente alimentati i sospetti intorno alle seconde case, con il timore crescente che qualcuno finga provando a evitare il pagamento dell’imposta, nascondendo il possesso di una seconda casa e, invece, dichiarandola come prima.

Per questo motivo il rischio che avvengano dei controlli serrati è quanto mai concreto e, in tal senso, quella che sembrava una semplice indiscrezione sembrerebbe una realtà che potrebbe portare alla luce alcune trame volte a evitare una spesa dovuta. Ma cos’è esattamente che controlleranno i Comuni? E quali sono i rischi che si corrono?

Cosa controllano i Comuni?

Tutto ha inizio dalla sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale, la quale permette a due coniugi, che abitano in due case differenti, di non pagare l’IMU com’era in precedenza, considerano per entrambi prima casa le due dimore. Una sentenza quanto mai corretta, della quale, però, qualcuno potrebbe approfittare.

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Cosa controllano i Comuni? – Cityrumors.it

Questa sentenza, però, non esime i coniugi a essere oggetti di attenti controlli e valutazioni. Anzi, i Comuni sono stati sollecitati a farlo dopo che è venuto meno l’automatismo che in alcuni casi precludeva di dichiarare la casa come abitazione principale. In questo senso, gli strumenti per farlo non mancano e presto potrebbero essere utilizzati.

Tra questi rientrano i contratti di locazione e ogni altra informazione sul possesso o la detenzione degli immobili ubicati nel proprio territorio; la somministrazione di energia elettrica, di servizi idrici e del gas; i soggetti che possiedono il domicilio fiscale; i soggetti che esercitano nello stesso un’attività di lavoro autonomo o di impresa.

Ma cosa rischiano coloro i quali dovessero essere sorpresi a tentare di nascondere il possesso di una seconda casa per non pagare l’IMU? Questi saranno soggetti a sanzioni per irregolarità. Qualora, infatti, un immobile che viene dichiarato abitazione principale risulta invece essere seconda casa, il proprietario dovrà pagare l’imposta con interessi e sanzioni.

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