Dalle multe fino ad arrivare alle ricevute, quali non bisogna assolutamente buttare? Tutto quello che dovresti sapere e che non conosci fino ad ora
Alzi la mano chi di noi non ha conservato, in qualche cassetto, degli scontrini, bollette, fatture e ricevute? Soprattutto bisogna capire per quanto tempo bisogna conservare tutto ciò? In determinati casi mettere da parte questi foglio non può che essere un bene, onde evitare di pagare due volte ed evitare ulteriori sanzioni. In altri casi decisamente no visto che si tratterebbe di uno spreco di tempo ed anche di spazio.
A fare chiarezza in merito ci ha pensato direttamente l’Unione nazionale dei consumatori che ha precisato quali sono le regole da applicare in questi casi. Quelli importanti sono gli allegati alla dichiarazione dei redditi. Motivo? In questo caso l’Agenzia delle entrate può effettuare delle verifiche entro 5 anni dalla dichiarazione. Le stesse possono aumentare anche a 7 nel caso di una mancata presentazione. Da tenere fino a 10 anni gli estratti conto bancari, atti notarili, rogiti, atti di matrimonio separazione o divorzio, gli attestati e i diplomi.
Quali ricevute bisogna conservare e quali no?
Ricevute e scontrini: 6 mesi. In particolar modo quelle relative alle strutture turistiche. Può essere richiesto il pagamento di servizi che risultano “non pagati“. Si può arrivare da 12 a 18 mesi per quanto riguarda la ricevuta di spedizioni. Da 1 a 5 anni per la ricevuta di rette e mense scolastiche, iscrizioni a corsi, palestre, assicurazioni. Da 2 a 5 anni per gli scontrini. In questo caso è meglio tenerli da parte per almeno 2 anni per far valere la garanzia. 5 anni per i farmaci detratti dalla dichiarazione dei redditi.
Ricevute di cambiali, bollo auto e bollette (almeno 3 anni): quelle che riguardano in particolar modo le ricevute di pagamento di cambiai e le parcelle di professionisti. Dai 3 ai 5 anni i bollo auto. In quel caso la Regione può contestare la mancata effettuazione del pagamento. Per 5 anni le bollette ordinarie di luce, gas e acqua. Nella lista rientrano anche: spese condominiali; canoni di locazione; CUD e CU; multe; tasse sui rifiuti; ricevute di Imu, Tasi.
Le ricevute di pagamento delle rate del mutuo vanno conservate per almeno 5 anni dalla scadenza della rata di riferimento. Per 8 anni, invece, il modello UNICO e 730. Per 10 anni i propri estratti conto. Quali sono, invece, i documenti che non devono essere buttati? Atti notarili; rogiti; atti di matrimonio/separazione/divorzio; attestati/diplomi, cartelle esattoriali (ricevute di pagamento di cartelle riguardanti Irpef, Iva o Irap devono essere conservate per almeno 10 anni).