Detrazioni figli a carico: molti dovranno restituirle, dura stangata

Detrazioni, figli a carico: ci sono dei beneficiari che dovranno restituirle. Vediamo perché e di chi si tratta.

Con l’entrata in scena dell’Assegno unico e universale ci sono state delle variazioni significative per quanto riguarda le detrazioni per figli a carico. Si tratta di una materia relativamente complessa, ma della quale occorre essere consapevoli per evitare errori fiscali. Si rischia di dovere restituire le detrazioni richieste in fase di dichiarazione dei redditi.

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Restituzione detrazione figli a carico – cityrumors.it

In linea generale, le detrazioni ora spettano nella misura del 50% per ogni genitore. Ma se esiste un accordo tra le parti, la detrazione è fruita al 100% dal genitore con reddito più alto (per una questione di capienza fiscale). Non può richiederle il genitore con reddito più basso. Mentre se un genitore è fiscalmente a carico dell’altro, è quest’ultimo a richiedere le detrazioni al 100%.

Detrazioni figli a carico, prestare attenzione

Questa regola si applica senza problemi particolari per i genitori sposati e quelli conviventi. Ma le difficoltà sorgono per i genitori separati o divorziati, non conviventi. Come accennato le detrazioni figli a carico sono state assorbite dall’Assegno unico e universale, rimanendo in vigore solo per i figli a carico con età superiore ai 21 anni con le precisazioni sull’applicazione che abbiamo fatto.

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Detrazione figli a carico, richiesta con la dichiarazione dei redditi – cityrumors.it

In caso di separazione, valgono le regole per le coppie sposate, con la divisione delle detrazioni al 50%. Con l’affidamento esclusivo dei figli, senza accordo tra le parti, le detrazioni spettano al genitore affidatario. Quindi in caso di separazione o divorzio, se uno dei genitori non può fruire delle detrazioni, queste spettano all’altro anche se ha reddito inferiore.

Ma cosa succede se uno dei due richiede detrazioni al 100% senza consultare l’altro genitore che continua a fruire del 50%, come spetta? Per un figlio quindi si richiedono detrazioni al 150%, cosa non possibile. L’Agenzia delle Entrate richiede la restituzione delle detrazioni. Ma le somme non sono necessariamente richieste al genitore che ha sbagliato. Dipende da quale delle due dichiarazioni dei redditi è sottoposta a controlli.

Un esempio per chiarire. Genitori separati, la madre richiede detrazioni al 50%, mentre il padre, senza consultare la madre, fa una richiesta del 100%. I controlli del fisco riguardano i dati inseriti dalla madre, con l’evidenza di detrazioni che risultano superiori al 100% per il figlio. Dato che i controlli hanno riguardato la dichiarazione della madre, sarà proprio a lei che saranno richieste indietro le detrazioni, anche se ha fruito di quelle legalmente spettanti.

Per contestare la richiesta del Fisco, occorre collegarsi al servizio CIVIS dell’Agenzia delle Entrate per comunicare l’irregolarità. In un caso simile è la madre che deve comunicare tramite CIVIS di avere fruito della detrazione spettante e che invece, il padre, senza autorizzazione, ha richiesto al 100%. Si deve allegare la sentenza del giudice, se presente, che stabilisce la divisione delle detrazioni al 50%.

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