Quando si presenta la dichiarazione dei redditi, c’è un errore che fanno tutti e riguarda solitamente i figli a carico: occhio alle cifre.
La dichiarazione dei redditi è quel documento attraverso il quale i contribuenti comunicano al fisco i propri redditi ed i dettagli riguardanti le spese deducibili o detraibili, con il fine di calcolare l’imposta da pagare. Spesso però i cittadini commettono un errore riguardante i figli a carico e che riguarda il suo importo.
La dichiarazione dei Redditi è uno di quegli strumenti cruciali per comunicare le proprie entrate all’Agenzia delle Entrate, ma la situazione si complica quando si hanno dei figli a carico. In Italia la legge prevede che un individuo può dichiarare come a carico i figli che rientrano nel proprio nucleo familiare. Nonostante ciò ci sono comunque dei parametri che vanno considerati e tra questi troviamo certamente l’età anagrafica e l’indipendenza economica.
Il Governo, dal 1° gennaio 2019, ha stabilito che il limite di reddito per considerare i figli fiscalmente a carico è stato incrementato da 2.840,51 a 4.000 euro per i figli di età non superiore ai 24 anni. Questo significa che un figlio può essere dichiarato a carico se il suo reddito annuo è inferiore a 4.000 euro (fino a 24 anni) o a 2.841 euro (oltre i 24 anni). Tutti i contribuenti però spesso si trovano a fare un errore proprio riguardante l’importo calcolato.
Dichiarazione dei redditi, non commettere questo errore: è sempre più diffuso
In vista del prossimo anno il Governo ha già annunciato diversi cambiamenti che spesso possono cogliere in contropiede i cittadini. Per questo sono diverse le domande e i dubbi sollevati ed alcuni di queste riguardano la dichiarazione dei redditi di un componente familiare pensionato. In questo caso infatti bisogna fare molta attenzione ai redditi dei figli per determinare se queste possano essere considerate a carico.
Infatti, se i loro redditi superano i limiti stabiliti, il componente familiare pensionato potrebbe presentare una dichiarazione dei redditi che non rispecchia la realtà. Fortunatamente anche se la dichiarazione è già stata inviata, è possibile apportare correzioni o annullarla. Nel caso in cui i figli non soddisfino i requisiti per essere considerate a carico, il pensionato dovrà rettificare la dichiarazione dei redditi 2023 inviando un modello “Redditi aggiuntivo” o “Redditi correttivo”.
Grazie a questi due modelli sarà possibile correggere eventuali errori ed ove necessario anche chiedere rimborsi o effettuare dei pagamenti aggiuntivi. Inoltre è fondamentale considerare la situazione dell’anno di imposta 2022 per la dichiarazione dei redditi 2023 e collaborare con un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) per garantire la corretta gestione della dichiarazione fiscale. Solamente con la giusta dichiarazione dei redditi sarò possibile essere conformi alle normative fiscali.