Attenzione ai rimborsi legati alla Dichiarazione dei Redditi: cosa succede quando superano un determinato importo
I ‘numeri’ che escono dalla Dichiarazione dei Redditi possono rappresentare imposte da pagare ma ci si potrebbe anche trovare a beneficiare di una serie di rimborsi che potranno essere accreditati sullo stipendio, aggiunti alla pensione o, a seconda della scelta del contribuente, versati a parte sul conto corrente. Occorre però tenere d’occhio con molta attenzione l’importo di tali rimborsi.
In quanto quando viene superata una determinata cifra le cose cambiano per quanto concerne l’erogazione dei rimborsi ovvero le operazioni di liquidazione. Operazione che si fa leggermente più complessa e che, dunque, è importante conoscere nei dettagli: entriamo nel merito e cerchiamo di capire come comportarsi.
Stiamo ovviamente parlando del cosiddetto rimborso Irpef solitamente derivante da varie tipologie di detrazioni, da quelle legate alle spese sanitarie, ai mutui fino a quelle relative a lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico delle abitazioni. Non di rado, tanto più in caso di interventi sulle abitazioni, si finisce per superare una somma al di sopra della quale cambiano le cose. Dunque se in seguito alla presentazione della Dichiarazione dei Redditi mediante modello 730/2024 dovesse spettare un rimborso di importo superiore a 4000 euro non lo si dovrà attendere in busta paga o nel cedolino della pensione nel corso dell’estate.
Infatti non sarà il sostituto d’imposta a liquidare tali somme bensì l’Agenzia delle Entrate. Bisognerà avere anche un po’ di pazienza in quanto i tempi si faranno più dilatati: questo anche per via della strutturazione dei controlli che scattano entro il quarto mese successivo al termine previsto per la presentazione del 730. Del resto trattandosi di rimborsi dal valore ingente l’amministrazione tributaria effettua, prima della loro liquidazione, controlli approfonditi e specifici.
Nello specifico è l’articolo 5 comma 3bis del DLGS 175 a regolare questo tipo di rimborsi prevedendo, non soltanto in casi di rischio evasione ma anche qualora l’importo del rimborso risulti elevato, specifici controlli preventivi. La somma che emergerà dopo i controlli verrà poi liquidata entro sei mesi dal termine ultimo legato alla presentazione della dichiarazione. Tutto cambia qualora la dichiarazione venga trasmessa dopo il termine ultimo ma entro i 90 giorni successivi, lasso di tempo nel quale potrà essere considerata tardiva. In questo caso i quattro e sei mesi per controlli e rimborso andranno considerati a partire dalla data di presentazione.
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