Qual è il trucco dei furbi per evitare di pagare le tasse o pagarle di meno? C’è la donazione indiretta di denaro: ecco come funziona.
Donare indirettamente somme di denaro spesso viene utilizzato come sistema per operare un netto risparmio fiscale. Nel caso dei soldi regalati ad esempio da un genitore ad un figlio o ad altre persone, come altri familiari o amici con motivazioni specifiche si raggiungono evidenti vantaggi.
Come avvengono queste operazioni e qual è la reazione del fisco al riguardo? Le domande sono di diverso tipo: ci si chiede anche se queste somme di denaro ricevute in dono devono essere dichiarate oppure no. Spesso la donazione avviene a persone residenti all’estero.
Ci sono aspetti fiscalmente rilevanti in questo tipo di transazioni? Si verificano diverse situazioni e ognuna ha le proprie particolari caratteristiche. È vero, dunque, che la donazione di soldi è una modalità usata dai furbi per non pagare le tasse?
Donazioni e tasse: cosa si nasconde dietro un lascito in denaro
Nella maggior parte dei casi le donazioni vengono effettuate tramite bonifico bancario, anche se non è raro che ancora avvengano le donazioni in contanti. La donazione può avere come destinatari non solo familiari e persone fisiche, ma anche enti, associazioni o soggetti terzi.
In questi ultimi casi è necessario che la donazione avvenga tramite il notaio che la attesti ufficialmente e pubblicamente. Questo serve soprattutto nel caso in cui possa esserne richiesta la restituzione che altrimenti non potrebbe essere avanzata.
L’art. 782 c.c. prevede che la donazione deve esser fatta con atto pubblico da un notaio alla presenza di due testimoni pena la nullità dell’atto. Questo però si rende necessario solo se la cifra versata ha un importo ingente o mediamente elevato e non per somme di modico valore.
Il valore di riferimento comunque non è stabilito dalla legge quindi ogni situazione va valutata caso per caso. Le donazioni di piccola entità sono possono ovviamente esser fatte senza il bisogno di un atto pubblico e per legge dovrebbero comunque essere tracciabili per rendere giustificabile il trasferimento di denaro.
Per questo non è ben vista la donazione in contanti. Le piccole cifre non sono tassabili mentre quelle di somme elevate risultano potenzialmente imponibili e di conseguenza andrebbero dichiarate. L’imposta di donazione varia in base al valore di ciò che viene donato e del grado di parentela.
Per il coniuge e i parenti in linea retta, genitori e figli, i rispettivi ascendenti e discendenti in linea retta, gli adottanti e gli adottati e gli affiliati l’aliquota è del 4%. Per quanto riguarda i fratelli e le sorelle l’aliquota sale al 6% così come per altri parenti fino al 4°, affini in linea retta e affini in linea collaterale fino al 3°.
Altri soggetti non facenti parte della parentela hanno un’aliquota all’8%. Sono esenti da imposta le donazioni di modico valore e quelle che vengono effettuate a fini di mantenimento, educazione, abbigliamento o per matrimonio.
Se fatte in favore dei figli o del coniuge rientrano anche le donazioni verso aziende o rami di aziende. E infine in questa categoria ci sono anche le somme donate per veicoli iscritti al PRA.