Arriva una multa salatissima per Eni Plenitude: 6 milioni di euro per aver ingannato con i suoi contratti illeciti gli italiani.
Eni Plenitude è una divisione del colosso energetico italiano Eni, dedicata principalmente alla fornitura di energia elettrica e gas naturale per clienti residenziali e aziendali. Questa divisione si inserisce nell’ambito della transizione energetica, con un focus particolare sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica. Eni Plenitude mira a diventare un punto di riferimento per l’energia sostenibile, proponendo soluzioni che non solo riducono l’impatto ambientale ma anche il costo energetico per i consumatori.
Recentemente, purtroppo però Eni Plenitude è finita sotto la lente d’ingrandimento del Garante della privacy italiano a causa di pratiche commerciali scorrette. Secondo l’indagine, la società ha attivato oltre 650 contratti energetici in modo illecito, attraverso contatti non autorizzati con i clienti. In una sola settimana, dal 6 al 13 marzo 2023, sono stati stipulati 747 contratti, di cui ben 657 risultano da contatti illegittimi. Queste pratiche hanno portato a una multa salatissima di 6,41 milioni di euro.
Eni Plenitude: una multa molto salata
Uno degli aspetti più gravi evidenziati dall’indagine riguarda il mancato rispetto del Registro delle Opposizioni. Questo registro è uno strumento che consente ai cittadini di opporsi alle chiamate commerciali non desiderate. Tuttavia, nonostante l’iscrizione di molti utenti a questo registro, Eni Plenitude ha continuato a contattarli per promuovere i propri servizi, senza ottenere il consenso necessario. Questa violazione ha rappresentato un chiaro abuso dei diritti dei consumatori e una mancanza di rispetto delle normative sulla privacy.
L’istruttoria è stata avviata a seguito di 108 segnalazioni e 7 reclami ricevuti tra settembre 2021 e marzo 2023. Il Garante della privacy ha stabilito che le chiamate promozionali effettuate da Eni Plenitude non solo erano prive del consenso degli interessati, ma anche indirizzate a numeri iscritti al Registro delle Opposizioni. Inoltre, è emerso che la società non aveva implementato adeguati controlli sui contratti acquisiti tramite questi contatti illeciti.
Oltre alla multa di oltre 6 milioni di euro, il Garante ha imposto a Eni Plenitude il divieto di continuare a trattare i dati personali dei reclamanti e dei segnalanti coinvolti. La società è ora obbligata a ricontattare tutte le persone che hanno sottoscritto i contratti illegittimi per informarli degli esiti del procedimento. Il contenuto di queste comunicazioni sarà concordato con il Garante per garantire la massima trasparenza e correttezza.
Per evitare il ripetersi di tali pratiche, Eni Plenitude dovrà implementare una serie di misure correttive. Queste includono il miglioramento dei controlli e del monitoraggio delle agenzie e sub-agenzie coinvolte nelle attività di telemarketing, nonché una gestione più rigorosa dei database utilizzati per le campagne promozionali. L’obiettivo è prevenire l’ingresso nei sistemi aziendali di contratti stipulati in modo illecito e assicurare che non ci siano vantaggi economici derivanti da pratiche illegittime.