La pensione di reversibilità e la sua eredità ai figli, c’è una legge che spiega come funziona e si vi si può rinunciare
Quando si parla di pensione di reversibilità si fa riferimento a una prestazione mensile erogata dall’INPS o da altri Enti Previdenziali. I destinatari sono i familiari superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto e il suo obiettivo è quello di aiutare chiunque abbia perso una persona cara e vicina con un sostegno economico che gli permetta di mantenere quello standard di vita.
La pensione di reversibilità non va confusa con la pensione indiretta che, invece, viene concessa ai familiari di un lavoratore che ha perso la vita che non era ancora in pensione, ma che soprattutto aveva maturato i requisiti minimi per riceverla. Si tratta di due benefici diversi e non legati l’uno con l’altro.
Il tema della pensione di reversibilità è a dire la verità particolare. A poterne beneficiare sono solo alcuni componenti della famiglia della persona deceduta, tra questi:
il coniuge superstite, anche divorziato o separato e beneficiario di un assegno divorzile (e non risposato); ai figli a patto che siano minorenni, oppure studenti fino a 26 anni se frequentano un corso di studi universitario, o ancora inabili al lavoro, indipendentemente dall’età, purché a carico del genitore defunto. A questi si aggiungono anche: i genitori solo se a carico del deceduto, con più di 65 anni e che non percepiscono un reddito superiore ai limiti; Fratelli e sorelle celibi/nubili e inabili e a carico del defunto.
C’è un dubbio, però, che va sfatato. Qualora si è destinatari della pensione di reversibilità, rinunciando all’eredità in favore del figlio, si può ereditare anche la stessa pensione?
Per dare una risposta partiamo dall’articolo 519 del Codice civile che prevede che ogni individuo può rinunciare all’eredità che gli spetta. In questo casi, davanti alla rinuncia, l’eredità passa direttamente in mano al proprio figlio. Se quindi una donna decide di non prendere l’eredità del merito, a quel punto questa scalerà al loro figlio che, però, dovrà prima accettarla.
Lo stesso, però, non vale per la pensione di reversibilità. Questa, infatti, non viene considerata come se fosse un’eredità. In tal senso, la circolare dell’Inps n. 32 del 6.2.1991, al punto 1.1 spiega chiaramente che: “La rinuncia alla pensione non è in alcun caso ammissibile in quanto trattasi di prestazione a carattere alimentare il cui diritto ha natura personale ed indisponibile”.
La legge, quindi, vieta la possibilità di passare in eredità questo sostegno al proprio figlio, anche se parente diretto. L’obiettivo è di aiutare chi per prima e più direttamente può patire economicamente la scomparsa del defunto.
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