Conti pubblici, Messori: “Serve un cambio di passo importante” – ESCLUSIVA

L’economista Marcello Messori in esclusiva ai nostri microfoni sui conti pubblici italiani e sul nuovo allarme lanciato dal Fondo monetario europeo.

Serve un aggiustamento fiscale forte e tempestivo“. E’ questo l’ultimo monito lanciato dal Fondo Monetario Europeo all’Italia per quanto riguarda i conti pubblici.

Esclusiva Messori conti pubblici Italia
Giorgetti – cityrumors.it – foto Ansa

La richiesta è quella di un intervento immediato per mettere tutto in ordine ed evitare ulteriori problemi a livello economico. Di questo ne abbiamo parlato in esclusiva con Marcello Messori.

Messori: “Ecco cosa penso della riforma fiscale”

Esclusiva Messori conti pubblici Italia
Messori – cityrumors.it – foto Ansa

Professor Messori, FMI ha chiesto all’Italia un aggiustamento fiscale forte e tempestivo. Lei come commenta questa decisione?

Io penso che le nuove regole fiscali europee costituiscano un passo in avanti importante rispetto al vecchio regime perché consentono ai singoli Stati membri, che hanno dei bilanci squilibrati, di definire percorsi di aggiustamento pluriennali che siano conformi al perimetro definito dalla Commissione Ue. Cioè ogni Paese ha la possibilità di discutere con la comunità europea, che dovrà approvare o meno il piano fiscale, le giuste regole da mettere in campo. Bisogna anche sottolineare che i nostri squilibri del debito pubblico sono dovuti ad una inevitabile risposta alla pandemia, ma anche al fatto che c’è stato un allenamento della spesa pubblica. Si può assolutamente aggiustare il tutto, ma serve una crescita e trasformazione della nostra economica. Si deve partire il prima possibile e non solo aspettare. C’è bisogno di una ristrutturazione dei processi produttivi e per fare ciò massima attenzione alla qualità della spesa pubblica. E’ illusorio pensare che in una situazione come la nostra basti solamente una riduzione della pressione fiscale come le imposte“.

Il governo intanto lavora ad una riforma fiscale.

La riforma fiscale che si sta approvando rende più stretti i margini di aggiustamento. Io credo che l’Italia abbia la possibilità di combinare un serio aggiustamento e dare dei stimoli alla crescita. Ma per farlo servono strategie e priorità ben definite. Per esempio il governo si è impegnato con la riduzione del cuneo fiscale. E’ un intervento costoso, ma logico. Nel nostro Paese sono ormai sistematiche le cadute dei salari reali e questa norma attenua la dinamica. Ma accanto ad un provvedimento simile, bisogna agire in sintonia con le controparti per superare un momento economico non facile. Abbiamo una produttività stangante. E allora forse la spesa pubblica deve essere riconvertita per rilanciare proprio questo ambito“.

E’ un qualcosa che si può fare nonostante il debito pubblico record?

Assolutamente sì, perché noi siamo un Paese pervaso da posizione di rendita e dalle cosiddette tasse negativi. Quello è un bosco che va abbattuto. Non credo che si farà, ma c’è bisogno di un intervento proprio lì. Se noi non ricomponiamo la spesa pubblica, diventa meno irrealistico che una parte delle spese per investimenti possano avere una partecipazione forte delle istituzioni europee. Solo se Stati come l’Italia dimostrano di essere capaci di aggiustare la situazione, si può pensare ad una capacità di spesa europea centralizzata. Sono ottimista? Assolutamente no. Ma questo è un passaggio necessario da fare“.

Gestione cookie