Giulio Sapelli, professore di Storia Economica, in esclusiva ai nostri microfoni sul nuovo record in Italia del debito pubblico: “E’ ingente, ma…”.
Nuovo record per il debito pubblico italiano. L’ultimo report svela che la cifra si avvicina ai 3.000 miliardi. Un dato che conferma la necessità di intervenire da parte del governo o per una riduzione o per sfruttare il debito in maniera positiva per il nostro Paese.
E in esclusiva ai nostri microfoni Giulio Sapelli, professore di Storia Economica, consiglia il premier Meloni su come muoversi per agire in maniera giusta sul debito pubblico.
Sapelli: “Le condizioni delle famiglie restano solide”
Professor Sapelli, nuovo record per il debito pubblico in Italia (quasi 3.000 miliardi). Non sicuramente una buona notizia per il nostro Paese.
“Mi pare che su questo anche la Banca d’Italia abbia dato un giudizio chiaro. E’ vero che il debito pubblico è ingente, ma le condizioni delle famiglie restano solide. Noi siamo la nazione in cui i nuclei sono i meno indebitati in Europa. Abbiamo avuto la botta del Superbonus, una misura fatale per i conti pubblici. Ora non dico che non bisogna fare debito, ma questo deve andare in una direzione: creare investimenti e, di conseguenza, dare vita a nuovi posti di lavoro. Continuare a fare debito per una spesa corrente dilatata non è assolutamente possibile. Paradossalmente si potrebbe anche far crescere questa cifra, ma solamente se si dà vita a nuova occupazione. Altrimenti no. E’ un meccanismo che ormai si è instaurato nel nostro Paese negli anni ’80 quando c’è stata la divisione tra Banca d’Italia e Tesoro“.
Ora però dall’Eurogruppo chiedono maggiore rigore.
“E’ la solita litania. Dovrebbero avere il buon gusto di tacere. L’Eurogruppo deve rendersi conto che le cause di questo debito pubblico molto alto sono le politiche di austerità e spending review fatte male. Ricordo che con i loro provvedimenti hanno impedito ai comuni di colmare il cosiddetto turnover. Se non cambia la politica economica europea non c’è niente da fare“.
Prima ha detto: fare più debito per creare maggiori posti di lavoro. E’ possibile anche in una situazione simile?
“Assolutamente sì anche se il compito non è semplice. Bisognerebbe fare dei piani una programmazione economica. Un lavoro non semplice per il ministro Giorgetti, che si è trovato una valanga di cose da affrontare per provare a migliore la situazione del nostro Paese“.
“Cosa fare per abbassare il debito pubblico”
C’è un modo per abbassare il debito pubblico nell’immediato?
“Assolutamente no. E’ una strada lunga e non si può ragionare a breve termine. Servono delle manovre correttive e soprattutto una cabina di regia per la riduzione del debito e la crescita. Questo bisognerebbe fare“.
Possiamo dire che la politica della Banca Central Europea degli ultimi anni non ha aiutato?
“Assolutamente sì. A partire dalla decisione di alzare i tassi di interesse. Diciamo che eravamo abituati bene con Mario Draghi, il quale si era opposto alla politica teutonica e molto liberista. Ora mi pare che l’orientamento della Lagarde non vada in questo senso“.