L’economista Giulio Sapelli in esclusiva ai nostri microfoni: “Il ministro Fitto sta facendo un enorme lavoro e questa è un’ottima notizia”.
Procede senza sosta il lavoro del governo sul Pnrr. Nei giorni scorsi l’Unione Europea ha dato il via libera alla quinta rata ed ora la maggioranza si concentrerà sugli appuntamenti successi e sulla fase 2 del programma: la messa a terra dei progetti.
Quest’ultima è forse la parte più complicata considerando alcune difficoltà presenti nel nostro Paese. Un pensiero condiviso anche da Giulio Sapelli, professore di Storia Economica, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.
Professor Sapelli, l’Unione Europea ha approvato la quinta rata del Pnrr italiano. Una buona notizia.
“Non vedo dove sia la notizia. Avendo rispettato tutte le regole, non poteva fare altrimenti l’Unione Europea. Sicuramente possiamo dire che il meccanismo funziona. Poi il ministro Fitto sta facendo un enorme lavoro e questo è molto positivo“.
Possiamo dire che grazie al ministro Fitto e a questo governo l’Italia ha riacquisito una certa credibilità a livello europeo?
“Questo è difficile da dire visto che parliamo di un meccanismo di mutualizzazione del debito. Come detto in precedenza, il ministro Fitto sta facendo un grande lavoro come tutto il governo almeno in questo ambito. Si può essere anche di sinistra, ma bisogna riconoscere i meriti dell’esecutivo sul Pnrr“.
Il ministro Fitto ha annunciato l’inizio della fase 2: la messa a terra dei progetti. Quali sono le difficoltà che potrebbe incontrare l’esecutivo?
“Le difficoltà sono le solite. Noi abbiamo una buona capacità di ricevere dei fondi e dei denari, ma l’implementazione è sempre stata molto scarsa. Con il patto di stabilità, per esempio, abbiamo diminuito il numero delle persone in grado di lavorare a questi progetti. Si è deciso di chiudere le provincie. Insomma, si è spezzato il collegamento tra Stato centrale e periferia. Questo rende molto difficile deliberare i soldi che arrivano dall’Unione Europea e da altri enti“.
Quindi possiamo parlare forse della parte più complicata per il governo sul Pnrr.
“Questa è la parte più difficile grazie alle leggi precedenti. L’eliminazione delle province, l’impossibilità di affrontare il turnover nelle amministrazioni comunali. Tutte cose che rendono complicato lavorare ai progetti“.
Sempre nel video nel quale si parlava del Pnrr, il premier Meloni ha parlato di buone notizie dall’occupazione per quanto riguarda il Mezzogiorno.
“Il primo ministro deve stare molto attento ai dati che riferisce l’Istat. Sono aumentate le unità di lavoro e non gli occupati. Quando arrivano dei numeri bisogna leggerli bene per non cadere in qualche errore“.
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