Le recenti direttive dell’Agenzia delle Entrate forniscono un quadro chiaro, ma è necessaria un’attenzione costante per evitare errori.
Negli ultimi mesi, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto importanti aggiornamenti riguardanti le procedure per l’accesso ai bonus fiscali. Questi cambiamenti hanno un impatto diretto su chi intende beneficiare delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e per altri bonus relativi alla casa. Sebbene queste agevolazioni rappresentino un’opportunità significativa, l’attenzione ai dettagli nella documentazione è diventata fondamentale per evitare sanzioni o la perdita dei benefici fiscali.
L’esecuzione corretta di fatture e bonifici parlanti è un aspetto centrale in questo processo. Recentemente, sono emerse nuove indicazioni che chiariscono quali errori possono compromettere l’accesso alle detrazioni fiscali e come correggerli in tempo utile. Questi aggiornamenti sono stati formalizzati dall’Agenzia delle Entrate attraverso circolari che forniscono una guida chiara e precisa sulle pratiche da seguire.
Nuove regole per le fatture e i bonifici parlanti
I bonifici sono fondamentali quando si parla di bonus edilizi perché rappresentano la prova del pagamento per i lavori eseguiti e sono un requisito essenziale per accedere alle detrazioni fiscali previste dalla normativa. In particolare, il bonifico parlante, che contiene specifici riferimenti normativi, consente di tracciare chiaramente la transazione e di applicare correttamente la ritenuta fiscale prevista.
I bonifici parlanti sono l’unica forma di pagamento ammessa, a eccezione dei bonus Mobili ed Elettrodomestici e del Bonus Verde, per i quali è possibile utilizzare anche carte di credito o debito. Se il bonifico non è compilato correttamente, quindi, si rischia di perdere il diritto alle agevolazioni fiscali.
Questo documento deve essere compilato con estrema precisione, inserendo nella causale del bonifico il corretto riferimento normativo e tutti i dati necessari. Un errore comune riguarda proprio la dicitura normativa, che se non correttamente riportata potrebbe pregiudicare l’applicazione della ritenuta dell’8% sulla somma trasferita al beneficiario.
La circolare 17 del giugno 2023 ha però chiarito che tale errore può essere sanato, purché la motivazione del pagamento risulti comunque comprensibile e non comprometta la trattenuta fiscale. In caso contrario, è necessario annullare il bonifico e ripetere il pagamento. Se non fosse possibile ripetere il pagamento, la detrazione potrà essere riconosciuta solo se il contribuente è in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dall’impresa, attestante che i corrispettivi sono stati correttamente contabilizzati.
Per quanto riguarda le fatture, è essenziale che siano emesse e intestate a chi sostiene la spesa, ma non è obbligatorio riportare il numero della fattura nel bonifico parlante. La mancanza di questo dettaglio non obbliga a ripetere il pagamento, poiché non incide sull’obbligo di ritenuta fiscale, come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 24/2020.