Quando scatterà l’obbligo, come funzionerà il fermo amministrativo nel 2025 e quali saranno le eccezioni?
Il fermo amministrativo è una misura che viene adottata solitamente dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un debitore che non ha pagato i tributi o le sanzioni che avrebbe dovuto versare. Questa consente in un blocco temporaneo di un veicolo, che può diviene così debitore a garanzia del debito che si deve saldare. Questo può avvenire per esempio davanti a un mancato pagamento del bollo auto o di imposte.
In particolar modo, impedisce l’uso del veicolo e vieta la circolazione fino a quando la somma dovuta non verrà versata e, quindi, fino al momento in cui non verrà revocato. Nonostante il fermo amministrativo, il veicolo resterà comunque di proprietà del debitore.
Questa viene notificata per mezzo di un’annotazione nei registri automobilistici, che rende il veicolo “non circolabile” e impedisce la vendita o il passaggio di proprietà. La sua durata, dunque, dipende dal saldo del debito. Attenzione, però, qualora non dovesse essere pagato si potrebbe andare avanti con il pignoramento di un ulteriore veicolo, oppure verso altre misure che consistono in un’esecuzione forzata.
In vista del prossimo anno, però, anche il fermo amministrativo potrebbe subire alcune novità. Motivo per cui potrebbe essere interessante scoprire come il fermo amministrativo funzionerà nel 2025.
Il Fermo amministrativo avverrà nel momento in cui davanti l’invio di una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate Riscossione – o anche di altri enti preposti alla riscossione – questa non dovesse essere pagata nei termini previsti. Davanti a questa situazione si andrà avanti con un procedimento cautelare, per poi in caso trasformarlo in esecutivo, di blocco dei veicoli a motore.
All’avviso segue un preavviso di fermo, che ha durata di 30 giorni che, se non dovesse portare al saldo del debito seguirà poi con il passaggio al fermo effettivo con, però, un’eccezione: il fermo, infatti, non viene iscritto nel momento in cui il debitore dimostra, entro i suddetti 30 giorni, che il bene mobile è strumentale all’attività di impresa o della professione.
Al fermo sono soggetti tutti i tipi di veicoli che sono chiaramente intestati al debitore, compresi i più pesanti come pullman e macchine agricole. L’unica eccezione è rappresentata dai casi in cui il veicolo può essere soggetto a alla rottamazione/demolizione con cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Inoltre, uno dei requisiti dei fermi amministrativi è che sono attuabili solo per importi che superano gli 800 euro di debito, nonostante la Corte di Cassazione abbia ribadito che, non essendovi limiti espressi previsti per legge, il fermo amministrativo può essere applicato per debiti di qualunque entità.
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