Ancora poche ore e poi scatterà l’ultima possibilità per i contribuenti che hanno ricevuto le cartelle esattoriali di mettersi in regola entro la scadenza dei termini di proroga
La legge 18 del 23 febbraio 2024, varata dal Governo in carica, ha disposto la proroga della rottamazione quater iniziata nel 2023 per coloro che non hanno pagato tasse e debiti al Fisco, con la possibilità di pagare entro un massimo di 18 rate. Per i contribuenti con i conti non in ordine la legge prevede la possibilità di estinguerli versando unicamente le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per le procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non sono invece da versare le somme dovute a titolo di interessi iscritti a ruolo, sanzioni e interessi di mora.
A inizio agosto l’Agenzia delle Entrate ha specificato che per tutti i contribuenti che hanno fatto richiesta dello slittamento della scadenza della quinta rata della rottamazione quater, originariamente fissata il 31 luglio, la nuova scadenza avrà come termine ultimo il 15 settembre 2024. Una mossa che in pieno periodo di vacanza era stata accolta con favore da tutte le persone interessate. “Disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale”, questo il dispositivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale che di fatto ha poi stato spostato ancora in avanti il termine ultimo per non incorrere nelle conseguenze di legge. Ecco che la quinta rata della rottamazione delle cartelle esattoriali poteva essere versata, senza oneri aggiuntivi e senza perdere i benefici della sanatoria, considerando i 5 giorni di tolleranza che la legge concede al riguardo, entro il 23 settembre (calcolando tutti i giorni festivi). La rata, quindi, se versata entro il 23 settembre 2024 sarà considerata come valida per mantenere i benefici della rottamazione quater.
Questa del prossimo 23 settembre però è davvero l’ultima possibilità a disposizione, perchè in caso di pagamento non effettuato entro questo termine cadranno tutti i benefici della definizione agevolata e quanto già corrisposto sarà considerato a titolo di acconto sul debito residuo. Inoltre è bene tenere a mente che il decreto non prevede nessuna remissione in bonis per le rate precedenti. Lo slittamento al 15 settembre, diventato a tutti gli effetti 23 settembre quindi, non permetterà a coloro che hanno fatto decadere i relativi benefici per non aver saldato in tempo una delle rate precedenti di rientrare nel piano di dilazione previsto dalla rottamazione quater. I contribuenti in regola con i versamenti precedenti alla definizione agevolata devono utilizzare il modulo di pagamento allegato alla Comunicazione delle somme dovute, che riporta la scadenza originaria del 31 luglio 2024 e che può essere richiesta in copia sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
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