Gap tra uomo e donna, Brunetta non ha dubbi: “Ecco perché la parità conviene a tutti”

Renato Brunetta, presidente Cnel, in un’intervista a ‘Il Sole 24 Ore’ parla del gender gap e ribadisce la necessità di arrivare ad una parità tra uomo e donna.

Per Brunetta l’Italia deve il prima possibile ridurre il gender gap. “La disparità tra uomo e donna nel mercato del lavoro, il fenomeno odioso della violenza economica hanno un forte impatto sulle performance economiche di un Paese – spiega il presidente del Cnel in un’intervista a Il Sole 24 Ore  la parità di genere è fondamentale per consentire all’Italia di crescere“.

Brunetta intervista Il Sole 24 Ore
Brunetta spinge per eliminare il gender gap in Italia – Cityrumors.it – © Ansa

Avere una parità di genere significa rafforzare la resilienza – aggiunge l’ex ministro – è anche un importante fattore di stimolo della produttività e riduce il rischio di povertà. Rende più resilienti le donne nell’intraprendere percorsi d’uscita dalla violenza. Insomma: possiamo dire che il divario di genere e la violenza economica sono due facce della stessa medaglia“.

“Nel nostro Paese sono stati fatti progressi molto lenti”

Brunetta punta ad eliminare il gender gap – Cityrumors.it – © Ansa

Brunetta sottolinea come nel nostro Paese “sul gender gap sono stati fatti progressi molto lenti. Di certo il primo premier donna è simbolicamente decisivo per ridurre il soffitto di cristallo“. Ma la strada è lunga e si deve cambiare passo il prima possibile.

Un cambio di marcia necessario per l’ex ministro visto che “l’Ocse dice che colmare il gender gap sul piano occupazionale potrebbe aumentare il Pil di circa il 10% entro due decenni o poco più. Ricordiamoci che con la Convenzione di Istanbul si indiviuano quattro forme di violenza e tra queste c’è anche quella economica“.

“L’occupazione femminile in Italia è la più bassa d’Europa”

Brunetta intervista Il Sole 24 Ore
Brunetta e l’allarme sull’occupazione femminile – Notizie.com – © Ansa

In questa intervista Brunetta sottolinea come “l’occupazione femminile in Italia è la più bassa d’Europa e il differenziale rispetto a quella maschile è di 18 punti percentuali. Senza parlare dei divari regionali. Nel Mezzogiorno solo un terzo delle donne lavora e, quel che è peggio, con il passare del tempo non stiamo vedendo assolutamente dei progressi“.

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