Guidare auto intestata a un familiare, fate molta attenzione: quali sono i rischi e le sanzioni

Guidare auto intestata ad un familiare, bisogna fare molta attenzione: ecco quali sono i rischi e le possibili sanzioni 

Alzi la mano chi di voi, almeno una volta nella vita (o anche in più di una occasione), ha guidato l’auto intestata ad un familiare oppure ad un amico. Per molti può sembrare la normalità ed, allo stesso tempo, legale. Insomma, più volte circoliamo con automobili che non sono intestate a noi. Siete davvero convinti che tutto questo sia lecito e regolare? A quanto pare non per la legge italiana che dice esattamente tutt’altro.

Possibili rischi e sanzioni
Fai attenzione a guidare auto intestata ad un familiare (Pixabay Foto) Cityrumors.it

Soprattutto se la vettura in questione non è intestata ad un proprio familiare. In quest’ultimo caso se vieni fermato da una pattuglia di polizia, carabinieri o finanza potresti rischiare delle pesantissime e gravi conseguenze. Un esempio su tutti? Contravvenzioni o anche il sequestro della vettura (in alcuni casi). No, non è esattamente uno scherzo. Come riportato in precedenza è la legge italiana che parla forte e chiaro.

Guidare auto intestata ad un familiare, perché no?

Come riportato in precedenza la norma prevede alcune sanzioni per gli automobilisti che si mettono al volante di auto che non sono intestate a loro. Anche se, allo stesso tempo, questa legge prevede anche alcune eccezioni. Tra queste spunta quella che l’auto può essere guidata da alcuni membri di un nucleo familiare. Nel caso in cui le forze dell’ordine vi dovessero fermare ad un controllo potrebbero andare a risalire all’intestatario del veicolo e, di conseguenza, accertarsi che colui che guida sia effettivamente un parente. In che modo? Andando a risalire proprio ai suoi dati anagrafici.

Possibili rischi e sanzioni
Fai attenzione a guidare auto intestata ad un familiare (Pixabay Foto) Cityrumors.it

non a loro intestate. La norma prevede alcune eccezioni, come ad esempio che un’auto può essere guidata dai vari membri di un nucleo familiare. Durante un controllo, la polizia ovviamente può risalire all’intestatario del veicolo e accertarsi se colui che guida è un parente accedendo ai suoi dati anagrafici. Nulla di preoccupante, vero? Non è ancora finita qui visto che il discorso cambia quando stiamo parlando di un familiare che non convive con il proprietario del veicolo in questione.

In questo caso il conducente alla guida viene considerato come una persona estranea (non appartenente al nucleo familiare), segno del fatto che può essere punito con delle pesanti sanzioni. Insomma, bisogna fare molta attenzione. Se l’impiego della vettura di questo soggetto non supera il periodo di 30 giorni non bisogna avvisare la motorizzazione. Se invece si tende a superare questo periodo di tempo, cosa succede? Bisognerà inoltrare una pratica alla motorizzazione.

Come annunciato in precedenza c’è il serio rischio di andare ad incorrere in pesanti multe. Si parte da una sanzione di 516,46 euro fino ad arrivare ad un massimo di 2582,28 euro. Nella peggiore delle ipotesi si può optare anche per il ritiro della carta di circolazione.

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