Scopri il segreto dietro le entrate altrui: mentre sembra un compito banale, solo pochi conoscono veramente l’arte di farlo. Svela il metodo esclusivo per scrutare nei dettagli finanziari altrui.
Scoprire se una persona guadagna o è impiegata senza dover fare incursioni rischiose o costosi detective privati? Assolutamente possibile. Immaginate di poter accedere a un archivio speciale, come una sorta di “tesoro di informazioni” che racchiude i dati finanziari di ogni individuo. Ebbene, questo tesoro esiste ed è noto come Anagrafe Tributaria.
L’Anagrafe Tributaria come un’enorme libreria segreta, un po’ come quella del professor Dumbledore, ma invece di nascondere libri magici, conserva i segreti finanziari di tutti i contribuenti. E la sorprendente verità è che questa libreria non è riservata solo all’Agenzia delle Entrate: anche voi, con un valido motivo, potete accedere a questo tesoro di informazioni.
Immaginate di trovarvi in una situazione delicata: state versando un assegno di mantenimento, ma avete il presentimento che il destinatario non vi stia raccontando tutta la verità sui suoi guadagni. Ma ecco la buona notizia: avete il diritto di dare un’occhiata nei documenti finanziari dell’Anagrafe Tributaria per mettere insieme tutti i pezzi mancanti. Questa opportunità è una vera manna dal cielo per chi è coinvolto in pagamenti di mantenimento, perché consente di verificare se le condizioni economiche che giustificano tali pagamenti siano ancora in piedi.
Ecco la cosa interessante: secondo il Consiglio di Stato, non è necessario che si sia intentata una causa legale per richiedere queste informazioni. Anche solo la prospettiva di un futuro contenzioso è sufficiente per ottenere l’accesso. Immaginate di trovarvi nella situazione in cui avete quel sospetto che vostro figlio possa aver trovato un lavoro, ma vi mancano le prove tangibili per confermarlo. Non lasciatevi abbattere. Avete una carta vincente da giocare: potete rivolgervi all’Agenzia delle Entrate presentando una richiesta formale e spiegando chiaramente le ragioni.
Poi, armatevi di pazienza e aspettate la risposta entro 90 giorni. Una volta ottenute le informazioni che cercate, avrete il pieno controllo della situazione. Sarete pronti a decidere se è il momento di scendere in campo con azioni legali per adattare l’importo dell’assegno di mantenimento alla nuova realtà. Ma che succede se l’Agenzia delle Entrate tira i remi in barca o rifiuta di darvi accesso?
Potete puntare sul Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per far valere i vostri diritti o, in alternativa, chiedere direttamente al giudice competente di spingere l’Agenzia delle Entrate a fornirvi le informazioni tanto attese. Tuttavia, è importante essere consapevoli che se intraprendete azioni legali senza una base solida, potreste finire per pagare le spese processuali. Quindi, è fondamentale avere una solida certezza o almeno un’alta probabilità prima di procedere.
Inoltre, se sospettate che il soggetto in questione abbia entrate non dichiarate, come nel caso di un lavoro “sommerso”, potete richiedere al giudice di delegare la Guardia di Finanza per condurre accertamenti sulla situazione fiscale della persona coinvolta.
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