In Europa il 53% della popolazione è affetta da obesità o sovrappeso, malattia che provoca annualmente circa 340.000 morti. Ecco perchè è così cresciuta l’attenzione verso questo problema
L’obesità non è solamente una questione estetica, ma una vera malattia nella società moderna, che richiede un approccio molto più ampio. È fondamentale infatti agire preventivamente e gestire questa condizione sin dalla prima infanzia, adottando interventi dietetici, promuovendo l’attività fisica e fornendo le cure necessarie.
L’obesità, oltre a essere un vero e proprio pericolo per la salute delle persone che ne soffrono, arriva a pesare sull’economia con dei costi diretti, sociali, economici e clinici pari a circa 70 miliardi di euro. Ecco perchè, negli ultimi anni, le case farmaceutiche hanno cominciato a investire sempre più soldi nella ricerca di farmaci che permettano di rallentare se non di ridurre questo problema andando incontro a tutte le persone sovrappeso.
La lotta all’obesità rappresenta oramai una sfida globale sempre più urgente, con oltre un miliardo di persone nel mondo colpite da questa condizione, i cui numeri tendono ad aumentare anno dopo anno senza soluzione di continuità. Stile di vita, condizioni sociali e veri e propri problemi di salute hanno portato la popolazione a tutte le latitudini a fare i conti con questa problematica che, con 159 milioni di bambini e adolescenti e 879 milioni di adulti affetti da obesità, rende prioritario trovare un possibile rimedio. Ecco perchè le case farmaceutiche si sono gettate nel nuovo business cercando di immettere sul mercato farmaci in grado di allievare se non risolvere questo problema. E società come l’azienda danese Novo Nordisk o quella americana Eli Lilly sono arrivate a sfidare in borsa i colossi delle Big Tech a suon di migliaia di miliardi di dollari di ricapitalizzazione. E il fenomeno è in continua crescita.
Ozempic, Amycretin, Wegovy, Zepbound sono soltanto alcuni dei farmaci che negli ultimi tempi sono stati immessi sul mercato dalle case farmaceutiche, perchè si è scoperto che possono dare un significativo contributo nel far perdere peso alle persone con problemi di obesità. Medicinali che, anche grazie alla pubblicità ossessiva fatta con la partecipazione di attori, cantanti e personaggi noti, in America hanno di fatto decuplicato le vendite mandando addirittura in tilt la produzione delle stesse aziende non in grado di assorbire la richiesta. Sia la Lilly che la danese Novo Nordisk stanno effettuando infatti enormi investimenti nella costruzione di nuovi impianti di produzione nell’intento di sbloccare la forte e crescente domanda il più rapidamente possibile. Un successo incredibile, basti pensare che nel primo semestre del 2023, Novo Nordisk ha riportato 107,7 miliardi di corone danesi di vendite nette (oltre 14 miliardi di euro), in aumento del 29% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, spinto soprattutto dalle vendite dei prodotti del diabete e dell’obesità. L’utile operativo è aumentato del 30% a 48,9 miliardi di corone danesi (oltre 6 miliardi di euro). Il solo farmaco, prodotto da Eli Lilly, nel secondo trimestre di quest’anno, ha generato entrate per oltre 1,2 miliardi di dollari, facendo scalare all’azienda americana la borsa di New York al pari delle famose sei big tech.
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