È già partito il nuovo Reddito di Cittadinanza e, a quanto pare, sta funzionando benissimo. Vediamo come funzione e a chi spetta.
Sembrava uscito definitivamente di scena e, invece, no: il nuovo Reddito di Cittadinanza è ufficialmente partito e ha dimostrato di funzionare alla grande. È un po’ diverso dal vecchio sussidio grillino e, certamente, molto diverso dall’Assegno di Inclusione. Vediamo tutto nei dettagli.
![nuovo reddito di cittadinanza](https://www.cityrumors.it/wp-content/uploads/2024/06/elly-shlein-23624-cityrumors.it_.jpg)
Non ha fatto in tempo ad uscire dalla porta che già rientra dalla finestra. Di cosa stiamo parlando? Del Reddito di Cittadinanza. Il sussidio fortemente voluto dal Movimento Cinque Stelle è stato abolito dal premier Giorgia Meloni a dicembre 2023 ma eccolo tornare in scena.
Il Governo Meloni, per sostituire il vecchio Reddito, ha introdotto due nuovi aiuti: l’Assegno di Inclusione – che si rivolge a nuclei familiari in cui sia presente almeno una persona non occupabile – e il Supporto Formazione e lavoro che, invece, si rivolge a soggetti sani e di età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Ma, per i partiti dell’Opposizione, tali sussidi non sono sufficienti a contrastare la povertà. Ecco, allora, che torna il Reddito. Al contrario di quanto ci si sarebbe potuti immaginare, il nuovo reddito sta funzionando ed è molto diverso dal vecchio sussidio che nacque nel 2019 in casa Cinque Stelle.
Nuovo Reddito di Cittadinanza: questa volta è per tutti
È già partito il nuovo Reddito di Cittadinanza e, aldilà di ogni aspettativa, ha dimostrato di funzionare benissimo. La vera novità? Spetta a tutti. Vediamo, dunque, cosa dobbiamo fare per ottenere il nuovo sussidio.
![reddito di base universale](https://www.cityrumors.it/wp-content/uploads/2024/06/coppia-che-salta-23624-cityrumors.it_.jpg)
Il nuovo Reddito di Cittadinanza, in realtà è un Reddito di Base Universale: una quota di denaro fissa che, ogni mese, viene erogata a tutti i cittadini a prescindere da situazione reddituale o patrimoniale. Tutti ne hanno diritto per il semplice fatto di esistere.
Per il momento sono stati fatti solo degli esperimenti in diversi Paesi – in Italia non ancora – e i risultati sono stati molto positivi. Un Reddito di Base Universale esiste, dal 1982, in Alaska: ogni cittadino riceve una somma ogni anno che deriva dai proventi del petrolio.
Anche le Barbados hanno avviato l’iter per il loro esperimento a dicembre 2021, in piena pandemia. Idem a Denver, negli USA dove grazie al Reddito di Base sono diminuiti drasticamente i senzatetto. La Finlandia, per due anni, ha dato più di 500 euro al mese ad un gruppo di 2000 disoccupati: questo ha permesso loro di sentirsi economicamente più sicuri e alcuni hanno azzardato avviare piccole imprese.
L’Italia, per il momento, si oppone a mettere in pratica questo tipo di esperimento: reduce forse del fatto che il Reddito di Cittadinanza, in quattro anni di vita, non ha contribuito, purtroppo, a reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro ed è stata una spesa enorme per lo Stato.