È già partito il nuovo Reddito di Cittadinanza e, a quanto pare, sta funzionando benissimo. Vediamo come funzione e a chi spetta.
Sembrava uscito definitivamente di scena e, invece, no: il nuovo Reddito di Cittadinanza è ufficialmente partito e ha dimostrato di funzionare alla grande. È un po’ diverso dal vecchio sussidio grillino e, certamente, molto diverso dall’Assegno di Inclusione. Vediamo tutto nei dettagli.
Non ha fatto in tempo ad uscire dalla porta che già rientra dalla finestra. Di cosa stiamo parlando? Del Reddito di Cittadinanza. Il sussidio fortemente voluto dal Movimento Cinque Stelle è stato abolito dal premier Giorgia Meloni a dicembre 2023 ma eccolo tornare in scena.
Il Governo Meloni, per sostituire il vecchio Reddito, ha introdotto due nuovi aiuti: l’Assegno di Inclusione – che si rivolge a nuclei familiari in cui sia presente almeno una persona non occupabile – e il Supporto Formazione e lavoro che, invece, si rivolge a soggetti sani e di età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Ma, per i partiti dell’Opposizione, tali sussidi non sono sufficienti a contrastare la povertà. Ecco, allora, che torna il Reddito. Al contrario di quanto ci si sarebbe potuti immaginare, il nuovo reddito sta funzionando ed è molto diverso dal vecchio sussidio che nacque nel 2019 in casa Cinque Stelle.
Nuovo Reddito di Cittadinanza: questa volta è per tutti
È già partito il nuovo Reddito di Cittadinanza e, aldilà di ogni aspettativa, ha dimostrato di funzionare benissimo. La vera novità? Spetta a tutti. Vediamo, dunque, cosa dobbiamo fare per ottenere il nuovo sussidio.
Il nuovo Reddito di Cittadinanza, in realtà è un Reddito di Base Universale: una quota di denaro fissa che, ogni mese, viene erogata a tutti i cittadini a prescindere da situazione reddituale o patrimoniale. Tutti ne hanno diritto per il semplice fatto di esistere.
Per il momento sono stati fatti solo degli esperimenti in diversi Paesi – in Italia non ancora – e i risultati sono stati molto positivi. Un Reddito di Base Universale esiste, dal 1982, in Alaska: ogni cittadino riceve una somma ogni anno che deriva dai proventi del petrolio.
Anche le Barbados hanno avviato l’iter per il loro esperimento a dicembre 2021, in piena pandemia. Idem a Denver, negli USA dove grazie al Reddito di Base sono diminuiti drasticamente i senzatetto. La Finlandia, per due anni, ha dato più di 500 euro al mese ad un gruppo di 2000 disoccupati: questo ha permesso loro di sentirsi economicamente più sicuri e alcuni hanno azzardato avviare piccole imprese.
L’Italia, per il momento, si oppone a mettere in pratica questo tipo di esperimento: reduce forse del fatto che il Reddito di Cittadinanza, in quattro anni di vita, non ha contribuito, purtroppo, a reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro ed è stata una spesa enorme per lo Stato.