IMU 2024, quale le esenzioni previste dalla normativa in vigore per alcuni contribuenti. Vediamo quali sono le possibilità.
Come ogni anno, anche per questo sono previsti per il mese di giugno e di dicembre i pagamenti dell’Imposta municipale propria (IMU). Si tratta di una tassa locale, gestita dai Comuni, sulle proprietà immobiliari (terreni e fabbricati che non siano l’abitazione principale). Solo per le prime case che rientrano nella categoria catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9) è previsto il pagamento dell’imposta.
L’importo dell’IMU si basa su aliquote nazionali stabilite dall’amministrazione centrale, ma i singoli Comuni possono ritoccarle in più o meno secondo delle percentuali indicate dalla legge. Le amministrazioni locali possono, inoltre, prevedere delle riduzioni. Ma vi sono anche delle esenzioni in alcuni casi. In linea generale si può dire che tali eccezioni riguardano categorie particolari di contribuenti o immobili che presentano determinate caratteristiche.
Le esenzioni che riguardano l’Imposta municipale propria sono diverse e riguardano alcune tipologie di immobili, vediamo nel dettaglio di che cosa si parla. Innanzitutto non devono pagare la tassa gli immobili utilizzati per il culto, e le loro pertinenze, secondo quanto previsto dagli articolo 8 e 19 della Costituzione italiana.
Sono esentati anche gli immobili di proprietà della Santa Sede, come indicato dai Patti Lateranensi tra Stato Italiano e Vaticano istituiti nel 1929, tutelati dalla legge costituzionale italiana. Non pagano nemmeno i fabbricati di proprietà di Stati esteri, o di organizzazioni internazionali, per i quali il pagamento dell’IMU non sia già previsto.
Oltre questi casi, vi sono delle altre possibilità di deduzione fiscale al 100 per cento a favore di lavoratori autonomi e le imprese, come stabilito per il 2024 dalla Legge di Bilancio 2023, delle spese sostenute per l’IMU. Questa esenzione riguarda gli immobili strumentali all’esercizio delle proprie attività. Per ottenere questo beneficio in dichiarazione dei redditi occorre possedere una serie di requisiti che sono elencati nel Testo unico dell’imposte dei redditi (TUIR).
A non pagare l’IMU sono poi i fabbricati rurali al di là del fatto che il proprietario si qualifichi come coltivatore diretto o come imprenditore agricolo. Altra categoria di fabbricati esentata dal versamento della tassa è quella dei fabbricati collabenti, cioè quelli che risultano non idonei a produrre reddito o a essere utilizzati a scopi abitativi, come specificato dal MEF.
Queste sono dunque le categorie di immobili e contribuenti per i quali è prevista l’esenzione dal pagamento dell’IMU. Oltre a queste esenzioni vi sono delle riduzioni delle aliquote che variano dal 25 al 50 per cento, ma che devono essere verificate attentamente dagli interessati.
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