L’IMU è la tassa sulla proprietà di un immobile che in determinati casi si può non pagare. Quali sono le esenzioni ammesse dalla Legge.
A breve scadrà il saldo IMU ed è importante sapere chi sono gli esenti dal pagamento per non rischiare di procedere con il versamento inutilmente. L’Imposta Municipale Propria è la tassa che si paga sui beni immobiliari. Deve essere corrisposta dai proprietari di fabbricati diversi dall’abitazione principale, di abitazioni signorili (di lusso A1, A8 e A9), delle aree fabbricabili e dei terreni agricoli. Il pagamento dell’IMU avviene tramite modello F24.
Si devono corrispondere annualmente due rate pari al 50% dell’imposta annua (oppure si può pagare in un’unica soluzione) entro il 16 giugno e il 16 dicembre. Nel 2023 cadendo la scadenza del saldo di sabato, si avrà tempo fino al 18 dicembre per procedere con il versamento.
Tra gli esenti dal pagamento ci sono i proprietari di immobili delle categorie A2, A3, A4, A5, A6 e A7 e delle abitazioni principali non di lusso. Vige, poi, la doppia esenzione per le coppie coniugate o unite civilmente che risiedono e dimorano in due abitazioni principali distinte. C’è poi un discorso più complesso per i possessori di case occupate.
Il Ministero dell’Economia ha confermato che i proprietari di immobili occupati non dovranno versare il saldo IMU lunedì 18 dicembre. L’esenzione continuerà a valere, dunque, per i possessori di immobili non utilizzabili o disponibili a condizione che sia stata presentata una denuncia all’autorità giudiziaria per i reati di violazione di domicilio o invasione di terreni e edifici.
Saranno esenti dal versamento anche i cittadini che hanno avviato l’azione giudiziaria penale. Punto importante della decisione è che l’esenzione riguarda non solamente gli immobili residenziali ma anche quelli con altre destinazioni d’uso. Sarà obbligatorio, però, per i contribuenti che fruiranno dell’esenzione inviare la dichiarazione IMU in modalità telematica entro il 30 giugno 2024.
La decisione del Ministro dell’Economia, dunque, sottolinea come la disponibilità dell’immobile sia rilevante ai fini IMU mentre fino ad oggi tante sentenze della Cassazione hanno imposto il pagamento dell’IMU pur non disponendo effettivamente dell’immobile trattandosi di una tassa esclusivamente patrimoniale.
Il Governo ha preso un’altra direzione consentendo ai proprietari di case occupate di non pagare la tassa dato che l’immobile non è disponibile e non si possono far valere i propri diritti. Lo sgombro richiede tempi molto lunghi, dai due ai sei anni a seconda della composizione del nucleo che occupa l’abitazione.
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