Andare in pensione a 61 anni è ora possibile, ma ci sono dei requisiti da rispettare: quali sono le scelte. Pro e contro della decisione. Non mancano le perplessità per la scelta, ma ci sono dei motivi.
La legge 213/2023 ha portato delle modifiche per chi vorrà procedere con il pensionamento nel 2024. Esistono però dei requisiti ben precisi per lavoratrici assicurate presso l’istituto di previdenza obbligatoria.
Il 2024 è secondo gli esperti un anno complicato per chi ha intenzione di mettersi a riposo. Grazie alla manovra del 2024, infatti, la stretta sui prepensionamenti ha cancellato quanto fatto di recente.
Cosa cambia, tutte le novità
A conti fatti, di conseguenza, per andare in pensione bisognerà lavorare di più, così da ritardare l’uscita. Questo aspetto riguarda anche i più giovani per i quali il sistema di calcolo contributivo potrebbe così garantire una sostenibilità finanziaria (a prescindere dall’uscita dal mondo del lavoro).
Non ci sono novità sul trattamento anticipato e sul fronte vecchiaia. Per la pensione anticipata occorreranno sempre 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Ciò varrà, in ogni caso, a prescindere dall’età anagrafica. Per il pensionamento di vecchiaia, invece, occorreranno 67 anni e almeno 20 di contribuzione.
Chi invece potrà accedere alla pensione saranno le lavoratrici con 61 anni d’età e 35 anni di contributi (raggiunti entro il 31 dicembre 2023) e questo sarà possibile grazie alla Opzione donna. Bisognerà però rientrare in tre categorie ben precise e di seguito elencate.
- Caregivers;
- Possesso di una invalidità civile di almeno il 74%;
- Lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è in corso una gestione di crisi aziendale (articolo 1, comma 852, della legge 296/2006).
Dettagli da non sottovalutare, ecco alcuni requisiti
Nel caso specifico è inoltre previsto uno sconto di un anno sul fronte anagrafico per ogni figlio (per un massimo di due anni). Per le lavoratrici che riguardano il terzo caso sopra citato, invece, il requisito anagrafico è di 59 anni, a prescindere dal numero di figli.
Nessuna finestra di slittamento, invece, per la pensione di vecchiaia. In questo caso, infatti, la regola parla chiaro: sarà possibile andare in pensione dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti. I requisiti risultano quindi molto stringenti e andare in pensione – per le donne a 59 anni d’età – non è di certo una cosa semplice, anzi.