Meglio dare un’occhiata ai propri contratti, potreste avere diritto a una restituzione del denaro che avete investito
È al centro del dibattito degli ultimi tempi il tema dei mutui. Si parla spesso, per esempio, di tassi di interesse in crescita e fluttuazioni di mercato ma mai, invece, del rimborso sugli interessi del mutuo già pagati, di cui per l’appunto ci si occupa sempre con meno frequenza. Di che cosa si tratta? Come funziona? È noto a tutti che quando si richiede un finanziamento alla banca, il totale del denaro che bisogna corrispondere in futuro all’istituto finanziario è decisamente superiore a quello che proprio la banca ci ha fornito in precedenza. Il mutuo, infatti, è composto dal capitale, ovvero il totale della somma di denaro che viene richiesta da chi ha bisogno di denaro, e gli interessi, cioè la somma che deve essere pagata dal debitore per l’uso del credito concessogli.
È importante per la persona che fa la richiesta di un mutuo sapere come bisogna calcolare il tasso di interesse, perché è proprio questo che tende ad oscillare e a creare le fluttuazioni di mercato. Si tratta, in sostanza, della percentuale derivata all’indice Euribor e calcolata sulla base della media ponderata dei tassi di interessi delle banche che si trovano e operano all’interno dell’Unione Europea. C’è poi il tema dello spread, che sarebbe la percentuale aggiunta dalla banca che costituisce la fonte di guadagno di quest’ultima. Infine ci sono le spese istruttorie, che riguardano in particolare quelle spese di contorno e d’ufficio che vanno a chiudere il costo del finanziamento.
Ottenere rimborso nei mutui
Ma in che modo viene stabilito precisamente il tasso d’interesse? Ogni istituto finanziario può decidere il tasso che vuole? Per evitare di alzare troppo queste cifre, la Banca Centrale Europea, già una decina di anni fa, aveva ridotto il costo del denaro. Di recente, però, le banche hanno inserito una clausola (chiamata Floor) che di fatto andava ad impedire alle stesse di non scendere al di sotto di una certa cifra, qualora poi i tassi di interesse si abbassassero troppo. In sostanza, un limite per entrambe le situazioni.
Attraverso la sentenza 2836 del 6 settembre 2022, la Corte d’Appello di Milano ha ufficialmente dichiarato che proprio la cosiddetta Floor fosse una clausola vessatoria, realizzata per via dello squilibrio dei diritti e degli obblighi tra le parti. La sentenza ha poi anche stabilito che le banche dovranno risarcire tutti coloro che abbiano pagato tassi di interesse (spread) ben superiori a quanto effettivamente avrebbero dovuto pagare inizialmente. Un cittadino può iscriversi all’azione all’azione legale portata avanti da Altroconsumo se ha un mutuo a tasso variabile oppure se lo ha estinto o sostituito, purché abbia pagato le rate con la clausola del “Floor” tra 2015 e 2022. La clausola è stata individuata al momento nei contratti di quasi tutti i maggiori istituti di credito. Altroconsumo ne ha già individuati 23. Occore dunque controllare i propri contratti.