Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, in un’intervista a ‘Il Giornale’ si sofferma sulla protesta dei medici contro il taglio delle pensioni.
Stiamo per entrare nei giorni delle proteste. Questo sabato in piazza il Pd, il 25 la Cisl. E si preparano a manifestare anche i medici contro il taglio delle pensione. Argomento che Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, affronta in un’intervista a Il Giornale.
“Stiamo lavorando a un nuovo provvedimento – annuncia il leghista – l’obiettivo è quello di garantire non solo i medici, ma anche le altre categorie. Ad oggi ancora non è conclusa, ma quando sarà pronta la condivideremo. Di certo bisogna intervenire perché c’è il rischio di incentivare le fuoriuscite. Comunque non parlerei di una norma incostituzionale, ma potrebbe creare un disagio importante e, quindi, stiamo facendo una correzione“.
Manovra, Durigon: “Priorità l taglio del cuneo fiscale”
In questa intervista Durigon si sofferma anche sulla manovra: “Abbiamo deciso di dare priorità al taglio del cuneo fiscale e al sistema pensionistico. Si è cercato di eliminare le iniquità della legge Fornero come l’eliminazione per la pensione di vecchiaia il requisito di dover maturare almeno l’1,5 della famosa pensione sociale. Sono tutti piccoli passi verso la riforma“.
E sulle tempistiche della riforma il leghista annuncia: “Non so se riusciremo l’anno prossimo, ma di certo entro la legislatura. Mi lasci dire che abbiamo anche inserito la possibilità di far versare alle aziende fino a 5 anni di contributi nei periodi di formazione dei lavoratori per dare una mano ai giovani di arrivare prima ai 41 anni di contributi“.
Durigon risponde al Pd
Da parte di Durigon arriva anche una stoccata al Pd sulla polemica riguardante il ddl Lega sulla differenziazione degli stipendi in base al costo di vita: “Da parte dei dem c’è solo demagogia. Il nostro obiettivo è sempre quello di aumentare gli stipendi. Siamo contro il salario minimo perché toccherebbe tutti i livelli salariali mentre con la nostra proposta si toccano gli accessori che possono far crescere lo stipendio, ma non tocchiamo la contrattazione centrale“.