Inutile farsi illusioni sulle pensioni anticipate

C’è poco da sperare sul fronte delle pensioni in Italia. In particolare non bisogna farsi illusioni sulle pensioni anticipate.

Tutti – o quasi – speriamo che la legge Fornero venga cancellata il prima possibile per riuscire ad accedere alla pensione prima dei 67 anni. ma secondo gli esperti di previdenza sociale, non bisogna farsi illusioni: la strada è ancora lunga e tutta in salita.

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Pessime notizie riguardo le pensioni anticipate/Cityrumors.it

Speravamo tutti in una cancellazione definitiva della legge Fornero già con la legge di Bilancio 2024. Purtroppo la mancanza di risorse economiche non lo ha reso possibile ma il Governo di Giorgia Meloni continua ad assicurare che, andare oltre la Fornero, resta uno dei principali obiettivi di legislatura dell’Esecutivo.

E’ davvero così? Forse sì, forse le intenzioni ci sono davvero. Ma in quanto a fattibilità le cose stanno ben diversamente. La Lega di Matteo Salvini continua a chiedere l’estensione di Quota 41 a tutte le categorie di lavoratori. Attualmente, infatti, questa misura si rivolge solo a chi ha iniziato a versare i contributi prima dei 19 anni di età e appartiene ad una di queste categorie: disabili almeno al 74%, disoccupati o addetti ai lavori usuranti.

Tutti continuiamo a sperare di poter andare in pensione qualche anno prima rispetto ai 67 anni stabiliti dalla legge Fornero ma i dati dicono altro: il  Fondo Monetario Internazionale ha già bacchettato l’Italia sui conti pubblici: la spesa previdenziale deve essere ridotta.

Pensioni anticipate: ecco cosa accadrà nei prossimi anni

Perdete ogni speranza o voi che pensavate di riuscire ad evitare la legge Fornero. Secondo gli esperti, nei prossimi anni, andare in pensione prima di aver raggiunto almeno i 67 anni di età diventerà impossibile. E forse non basteranno neanche più 67 anni.

pensioni anticipate, cosa succederà
Andare prima in pensione diventerà quasi impossibile/Cityrumors.it

In Italia si spende ancora troppo per le pensioni nonostante le pensioni italiane siano tra le più basse d’Europa. Ma le casse dell’Inps stanno ancora pagando lo scotto degli errori del passato: pensioni baby erogate a persone di 32 anni, sistema di calcolo retributivo. E ora tocca a noi lavoratori di oggi pagare le conseguenza di tutto questo.

E’ da escludere un’estensione a tutti di Quota 41: secondo i calcoli, verrebbe a costare allo Stato non meno di 9 miliardi l’anno. L’unica soluzione potrebbe essere quella di modificarla e ricalcolare tutti gli assegni con il sistema di calcolo contributivo come già funziona per Opzione donna e Quota 103.

A questo punto molti riuscirebbero ad andare in pensione ben prima dei 67 anni ma accettando un assegno mensile molto più basso di quello che si sarebbero aspettati. Secondo le previsioni è possibile che con la prossima legge di Bilancio escano definitivamente di scena le pensioni a Quote: dunque addio a Quota 103.

Per quanto riguarda Ape sociale e Opzione donna, due misure di prepensionamento storiche rivolte a categorie specifiche, potrebbero essere riconfermate ma aumentando ulteriormente l’età pensionabile. La strada, insomma, sembra quella di un ritorno alla Fornero dura e pura per tutti.

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