Irpef, le ultime novità non sono affatto delle migliori: gli aggiornamenti su detrazioni e non solo
Da pochi è entrata in vigore la riforma fiscale. Anche se, la stessa, non sorriderà affatto alla maggior parte dei contribuenti che hanno un reddito sopra i 50mila euro l’anno. Allo stesso tempo, però, permetterà un risparmio di almeno 260 euro a tutti coloro che supereranno questo tipo di soglia. Andando a guadagnare almeno dai 240mila euro in su. Ad annunciarlo ci ha pensato l’Agenzia delle entrate con l’ultima circolare che non lascia alcun tipo di dubbio. Le aliquote Irpef sono state ridotte da quattro a tre.
Inevitabilmente non si può non affrontare un tema che è stato già pronunciato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: ovvero quello di far nascere delle misure di riequilibrio a favore della classe media. Ricordiamo che il decreto legislativo è stato approvato verso la fine dello scorso anno. Lo stesso contiene parte della prima riforma dell’imposta riguardante il reddito delle persone fisiche. Per il 2024, infatti, ha previsto un sistema a tre aliquote (prima e seconda portate al 23%) con redditi fino a 28mila euro lordi.
Come annunciato in precedenza questo non può che essere un vantaggio per coloro che dichiarano un imponibile pari o superiore a quel tipo di soglia, ovvero incassare 260 euro l’anno. Un beneficio che corrisponde alla riduzione dei due punti dell’aliquota per 15-28mila euro fino ad arrivare a 50mila euro. Il vantaggio, però, nella maggior parte dei casi rischia di ridursi o annullarsi. Ed è per questo motivo che il governo ha studiato una importante mossa: l’inserimento di una franchigia alle detrazioni.
Non sono altro che le spese sostenute da parte del contribuente ed inserite nel 730. In questo modo si va a ridurre l’imposta netta da versare. Per essere più precisi: chi guadagna più di 50mila euro l’anno lo Stato tratterrà i primi 260 euro di detrazioni. La franchigia non si applicherà a tutte le detrazioni, ma solo alle spese detraibili al 19%, alle erogazioni per i partiti politici e ai premi di assicurazione per i rischi legati ad eventi calamitosi.
Quelle del 19% sono quelle più diffuse ed incidono sugli interessi dei mutui. Fino ad un massimo di 4mila euro per l’acquisto e fino a 2.582 euro per la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione principale. E’ vantaggiosa anche la detrazione sugli intermediari: fino a mille euro se ci si è serviti di un’agenzia immobiliare per comprare la prima casa. Le detrazioni oltre i 120mila euro si riducono fino ad azzerarsi sopra i 240mila euro. Oltre i 240 mila l’importo da detrarre è già annullato e la franchigia non può essere applicata.
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