Puoi andare in pensione con 15 anni di contributi: lo dice la legge. L’importo mensile è alto, nessuno lo avrebbe mai immaginato. Cosa è cambiato.
Coloro che sognano di andare in pensione con 15 anni di contributi possono farlo. Talvolta, tale necessità sorge a causa di problemi sul lavoro, o in famiglia che impongono di allontanarsi dal contesto stressogeno per ritrovare la serenità e la calma interiore. Non tutti infatti, svolgono la professione dei sogni, c’è chi ha dovuto accettare di lavorare in contesti poco gratificanti a causa di circostanze avverse, sviluppando una profonda insofferenza e sognando timidamente di scappare via.
I motivi per i quali una persona desidera andare in pensione prima dell’età indicata dal legislatore, sono numerosi e non sentenziabili. C’è chi ambisce al pensionamento per ritrovare il benessere psicofisico perduto, non è infatti un mistero che lo stress incida negativamente sulla qualità della vita, rendendo difficile superare anche le piccole sfide quotidiane. C’è poi chi invece, semplicemente, desidera trascorrere del tempo di qualità con i propri cari, dopo anni e anni dedicati alla professione.
Puoi andare in pensione con 15 anni di contributi: la cifra mensile è più alta di quanto immagini
Fatte queste doverose premesse, partiamo con una verità incontrovertibile: la legge prevede che per andare in pensione si debbano avere i requisiti sanciti dal legislatore. Occorre infatti avere almeno 20 anni di contributi e avere raggiunto l’età indicata dal legislatore. Si tratta della disciplina generale, ma sono previste delle deroghe, attraverso le quali è possibile richiedere il pensionamento con solo 15 anni di contributi. La legge previdenziale sancisce infatti, le cosiddette tre deroghe Amato, ed usufruendone è possibile andare in pensione a 67 anni e con soli 15 anni di contribuzione, pari cioè a 787 settimane di versamento.
Si tratta di eccezioni, significa che rientrano in tale disciplina soltanto coloro che posseggono i requisiti ad hoc. Possono cioè beneficiare di tali deroghe coloro che hanno ottenuto l’autorizzazione per il proseguimento volontario entro la data del 26 dicembre del 1992; coloro che hanno alle spalle almeno 10 anni di lavoro discontinuo. Inoltre, possono usufruire della deroga i lavoratori che raggiungono i 15 anni di contributi attraverso il computo presso la gestione separata.
L’importo non è affatto irrisorio, infatti per il calcolo vengono utilizzati due importanti fattori. Il primo è il montante contributivo, cioè il calcolo dei contributi versati durante l’intera carriera professionale. L’altro è l’età con cui un individuo può raggiungere la pensione. Il montante contributivo viene moltiplicato per il coefficiente di trasformazione, che è più elevato con l’avanzare dell’età anagrafica. Dunque più alti sono i contributi versati e, maggiore sarà l’importo percepito.