I percettori di assegno di cura dovranno inserire il trattamento nel calcolo dell’ISEE? Scopriamo se la misura fa reddito oppure no.
L’assegno di cura è un sostegno economico erogato a sostegno delle persone non autosufficienti. Cerchiamo di chiarire se rientra tra i redditi che influiscono sul calcolo del valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Per favorire la permanenza a domicilio di una persona non autosufficiente in condizioni di disabilità grave o gravissima viene concesso l’assegno di cura. La prestazione aiuta chi necessita di assistenza continua e i familiari dei soggetti disabili gravi. Invece che optare per l’inserimento stabile in una struttura residenziale, l’assegno di cura permette alla persona con disabilità di rimanere nella sua casa cercando di consentire una cerca autonomia ed evitando che debba lasciare il contesto sociale, relazionale e affettivo a cui è abituato.
L’importo del trattamento è pari a 1.200 euro al mese se la disabilità è gravissima oppure a 600 euro al mese se la disabilità è grave. L’intensità del carico assistenziale e la presenza di servizi socioassistenziali sono altri fattori che determinano l’importo finale. In genere si va da un minimo giornaliero da 10,33 a 15,49 euro per i disabili gravi e da 23 a 45 euro per i disabili gravissimi. Queste somme fanno reddito?
Per determinare il valore ISEE il richiedente deve indicare tutti i redditi percepiti da ogni membro del nucleo familiare. Sarà un piacere scoprire che l’assegno di cura non fa reddito ai fini ISEE. Lo ha precisato l’INPS sollevando da un peso i percettori del trattamento e familiari che vivono con il disabile. Il documento fornito dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ai CAF precisa, in generale, che sono escluse dalla dichiarazione ISEE tutte le esenzioni e agevolazioni fiscali, le riduzioni nei costi dei servizi, i contributi erogati come rimborso spese, i buoni servizio e i voucher sostitutivi dei servizi.
All’interno dei contributi erogati come rimborso spese vi rientrano i contributi per l’assistenza indiretta, l’abbattimento delle barriere architettoniche, i contributi per una vita indipendente, l’acquisto di prodotti tecnologi avanzati e per il trasporto personale. Ogni spesa, però, dovrà essere correttamente rendicontata.
Sono esclusi dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica anche i rimborsi spese per le famiglie che hanno preso in affido dei minori. In conclusione, i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari non sono redditi validi ai fini ISEE. Qualsiasi inclusione nel calcolo dell’Indicatore è stata ritenuta illegittima dal TAR del Lazio. L’assegno di cura, dunque, non fa reddito.
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