L’assegno di mantenimento lo paga il datore di lavoro: normativa clamorosa

Una normativa sconosciuta ai più che comporta il pagamento dell’assegno di mantenimento direttamente da parte del datore di lavoro.

All’atto della separazione il giudice decide chi deve versare cosa e in quale modalità, la prestazione economica è volta al mantenimento e al sostentamento dell’altro coniuge. Laddove non ci siano particolari condizioni che rendano possibile per il soggetto lavorare o comunque mantenersi autonomamente.

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La clamorosa novità della normativa (cityrumors.it)

Quindi la regola non vale solo quando ci sono figli ma anche quando ci sono solo i coniugi e uno dei due si trova in una situazione di disagio. Quello che può accadere è che la persona che deve versare l’assegno non sia intenzionato a farlo.

Assegno di mantenimento, quando lo paga il datore di lavoro

Per evitare che il mantenimento non venga versato e che quindi la persona non adempia agli obblighi previsti dalla legge, il giudice può stabilire che sia direttamente il datore di lavoro a versare quanto dovuto all’ex coniuge. Questo corrisponde ad una cifra che sarà trattenuta dal proprio salario. Per far sì che l’altra persona, in difficoltà economiche, possa fronteggiare la vita quotidiana senza problemi. L’importo stabilito però prende in considerazione tantissimi fattori differenti quindi non è di tipo fisso. Sono molteplici le questioni da considerare, si va infatti dalla possibilità economica alle disposizioni previste nel matrimonio e anche a quello che è il patrimonio. L’importo poi viene ricalcolato nel tempo anche a seconda delle proprie condizioni.

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L’assegno di mantenimento lo paga il datore di lavoro (cityrumors.it)

Quando il soggetto è inadempiente però viene prelevato direttamente il mantenimento per l’assegno dallo stipendio. E quindi questo si decurta in automatico, prima ancora di arrivare nelle casse della persona interessata. Che non dovrà più versarlo personalmente perché sarà il datore di lavoro a farlo in modo forzato. Questo è quanto prevede la legge in maniera legittima in caso di inadempienza. Se ci sono circostanze particolari o motivazioni che quindi determinano l’impossibilità a versare quanto dovuto, è lecito rivolgersi al giudice per poter fare un ricalcolo dell’importo. O presentare la propria posizione mediante un legale e quindi andare a rivedere la situazione generale.

Non si può decidere però di procedere in questo senso quindi non versare di propria volontà l’assegno all’altra persona se invece è stato stabilito dalla legge. Anche pagare sempre in ritardo è una forma di inadempienza che può portare a misure specifiche. Ovviamente le decisioni si possono rettificare e modificate nel tempo. In considerazione della vita delle due persone, delle possibilità e anche delle disponibilità economiche che portano a una valutazione generale.

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