Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto l’esponente della Lega ed economista, Armando Siri
Armando Siri non ci sta e “bacchetta” l’attuale viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. Lo fa presente in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘. Un linguaggio, il suo, che non può essere considerato ed associato al centrodestra. Tanto da non appartenere né alla sua storia e nemmeno a quello della Lega. Il “data scraping“, fortemente voluto da Leo, sta creando non pochi problemi.
Tanto è vero che Siri ha fatto sapere che si può anche lasciare correre, ma nel caso in cui non dovesse essere così si rischia che nell’elettorato possano esserci fraintendimenti sulla politica fiscale da parte del governo. L’obiettivo di quest’ultimo, infatti, è quello di semplificare il Fisco e di ridurre le imposte.
Alla domanda su un possibile avvicinamento all’evasione fiscale non si è fatta attendere la sua risposta: “Non ci pensiamo minimamente anche perché si tratta di un qualcosa che non ci appartiene“. Poi ha ricordato di quando il professore della Sapienza, Roberto Boria, ha rivelato gli ultimi dati in merito all’evasione fiscale completamente privi di ogni fondamento. La dimensione, nel nostro Paese, non supera i 15 miliardi di euro all’anno. Una cifra perfettamente in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea.
Lega, Siri: “Non c’è solo il cuneo fiscale…”
Siri allontana le critiche in merito anche ad una possibile “normalizzazione” dell’evasione fiscale. Anche perché precisa che non è assolutamente nelle caratteristiche del governo e della Lega optare per ciò. Allo stesso tempo parla di un grande tema come quello riguardante l’elusione fiscale, facendo l’esempio di molti gruppi giganti che riescono a pagare molto poco.
Come si può risolvere questo tipo di problema? Siri precisa che per cercare di affrontare questo tipo di temi bisogna coinvolgere le strutture sovrannazionali ed è proprio da lì che bisogna concentrarsi. Non è da escludere che, in vista del prossimo G7, questo tema venga portato ed affrontato.
In conclusione ha parlato anche dell’abbassamento del cuneo fiscale. Il loro obiettivo, però, non è assolutamente quello di fermarsi qui: “La leva fiscale non deve essere confusa come uno strumento del welfare. Non possiamo solamente abbassare la pressione fiscale per i redditi bassi. Bisogna ridurle ai redditi medio alti, in particolar modo quelli sopra i 45mila euro all’anno“.