Maggiorazioni assegno unico: chi avrà più soldi sul conto nel 2025

Sono in arrivo delle novità importanti per l’Assegno Unico che prevede alcune maggiorazioni, ecco chi ne beneficerà

L’Assegno Unico è un sostegno economico statale che è destinato a tutte quelle famiglie che hanno dei figli a carico. Si tratta probabilmente di uno dei più attesi e importanti di tutti. L’INPS lo riconosce a tutti coloro i quali abbiano a carico almeno un figlio più piccolo dei 22 anni (non sono previsti limiti di età per chi ha figli con disabilità) e la sua somma è variabile in base all’ISEE del nucleo familiare, nonostante tutti nei possano beneficiare.

Sede INPS
Maggiorazioni assegno unico: chi avrà più soldi sul conto nel 2025 – Cityrumors.it

L’accredito mensile, in tal senso, lo stabilisce proprio l’INPS dopo che ne viene fatta la domanda. Per quanto riguarda il suo pagamento nel mese di dicembre l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha già comunicato quali saranno le sue date di riferimento nel messaggio n. 2302 pubblicato lo scorso 20 giugno.

L’ente ha comunicato che la sua liquidazione avverrà tra martedì 17, mercoledì 18 e giovedì 19. Questi tre giorni saranno dedicati a tutti coloro che non hanno subito delle variazioni e per i quali non saranno necessari, quindi, dei nuovi calcoli. Per quanto riguardano invece gli altri ci sarà un leggero slittamento (dal 20 dicembre in poi).

Sono in arrivo, però, anche delle novità molto interessanti riguardo ad alcune maggiorazioni che fanno lievitare ulteriormente in base ad alcuni requisiti, garantendo così un importo aggiuntivo.

Le maggiorazioni

Proprio in questo senso, sono state comunicate delle maggiorazioni che hanno fatto aumentare il valore dell’Assegno Unico.  Queste si attivano in presenza di specifici requisiti e fanno lievitare l’importo. Non tutte hanno lo stesso valore, ma variano in base al tipo di requisito che comporta la maggiorazione.

Banconote
Le maggiorazioni – Cityrumors.it

Le famiglie, infatti, avranno diritto a un importo aggiuntivo: per ciascun figlio successivo al secondo; per ciascun figlio di età inferiore a un anno; per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni nei nuclei con tre o più figli; per i figli affetti da disabilità; quando la madre ha un’età inferiore a 21 anni;

A questi si aggiungono i casi in cui nel nucleo ci sono entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro (se si presentano anche determinate condizioni questa maggiorazione viene riconosciuta anche ai nuclei vedovili); se il nucleo familiare conta almeno quattro figli.

Ci sono, però, in aggiunta a queste maggiorazioni anche delle variazioni in negativo, nei casi in cui INPS effettua delle trattenute a seguito di alcuni ricalcoli che sono stati effettuati. Come, per esempio, quando vengono recuperate delle somme che erano state indebitamente accreditate.

 

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