Maurizio Landini in un’intervista a ‘La Stampa’ si sofferma su manovra e premierato attaccando duramente il governo. Ecco le parole del segretario della Cgil.
Maurizio Landini ritorna ad attaccare il governo e lo fa in un’intervista a La Stampa. Il segretario della Cgil ricorda che sulla manovra “le decisioni sono state prese senza nessun confronto e addirittura si è scelto di impedire emendamenti in Parlamento. Non abbiamo avuto assolutamente risposte. C’è un problema salariale da risolvere, non si hanno risorse per rinnovare i contratti pubblici“.
“Non abbiamo interventi contro l’evasione fiscale – aggiunge ancora Landini – ma anche per ridurre la pressione fiscale su dipendenti e pensionati. Si è deciso, invece, di tagliare su sanità, scuola e Comuni. Insomma, il premier ha deciso di realizzare il contrario delle promesse fatte in campagna elettorale“.
Landini dice no al premierato
Non solo la manovra, Landini attacca duramente il governo anche su altri temi: “La manifestazione del 7 ottobre aveva come titolo la via maestra. Questa per noi è la Costituzione, che va applicata in tutte le sue parti e non modificata“.
Un chiaro riferimento ad Autonomia e premierato. “Il primo provvedimento divide ancora di più il Paese che, invece, andrebbe unito – sottolinea Landini – il secondo, invece, sembra essere una mossa per far dimenticare i problemi del Paese. Eppure vorrei far notare al premier che la maggioranza c’è e anche molto solida. Però è sotto gli occhi di tutti come la sta usando. Sarebbe, quindi, logico non toccare le cose che funzionano e magari modificare la legge elettorale. Il problema dell’Italia non è scegliere un capo, ma consentire ai cittadini di eleggere un Parlamento da cui si sentano rappresentati“.
“Le persone scese in piazza hanno inviato un messaggio molto chiaro”
Per Landini “la Costituzione uscita dalla Resistenza va applicata e non cambiata. Abbiamo detto no quando ci hanno provato Berlusconi e Renzi e lo faremo anche oggi. Anzi, le centinaia di persone che sono scese in piazza hanno inviato un messaggio molto chiaro: sarebbe utile che chi fa politica, a cominciare dall’esecutivo, mostrasse capacità e umiltà di ascoltarlo“.
