Il mantenimento dei figli è uno dei temi più discussi in Italia. Ecco quando non vige l’obbligo per un genitore e la posizione della Cassazione
Tra i dibattiti più accesi in Italia c’è quello del mantenimento dei figli. Una situazione davvero molto particolare e che rischia di aprire una frattura all’interno della famiglia. Come sappiamo, la legge prevede che il genitore ha l’obbligo di non abbandonare il figlio fino al raggiungimento della propria indipendenza.
Ma cosa succede se il figlio non studia, non lavora e non fa nulla per non rendersi autonomo nonostante la presenza delle condizioni per farlo? Molto difficile dare una risposta a questa domanda. Nella storia italiana ci sono state anche diverse cause proprio per la decisione del più giovane di non rendersi indipendente e continuare ad essere mantenuto dai genitori. Sulla vicenda, però, si è pronunciata la Cassazione e la posizione della Corte Suprema è fondamentale per chiarire un aspetto che da sempre è al centro di un dibattito importante.
Partiamo da cosa prevede la legge italiana. Come detto in precedenza, fin quando il figlio studia il genitore ha l’obbligo di mantenerlo nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni.
“In caso di una condotta contraria all’ordine e alla morale della famiglia – si legge sul codice penale del nostro Paese citata da Il Giornale – è punito con la reclusione fino a un anno o con una multa“. La sanzione è applicata a coloro che si sottraggono dalla responsabilità genitoriale. Ma cosa succede se il figlio, nonostante le possibilità, decide di non puntare all’autonomia?
Il compimento della maggiore età non porta automaticamente a cessare al mantenimento del figlio. Infatti, il genitore deve continuare a rispettare la legge almeno fino a quando il più giovane non ha raggiunto la sua indipendenza economica. Una volta che il figlio vive in autonomia, allora si può interrompere il mantenimento.
La stessa cosa può succedere quando il figlio, nonostante le possibilità, decide di non lavorare, studiare o cercare l’impiego. In questo caso il genitore può decidere di non mantenerlo più. Una posizione, quella della Cassazione, che chiarisce meglio i dubbi e dà una indicazione molto chiara ai giudici che sono protagonisti delle diverse cause che in questi anni sono state fatte da una parte e dall’altra.
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