Una mappa su chi evade il Fisco in Italia. L’analisi è stata fatta sulla dichiarazione dei redditi 2022 di alcune categorie economiche. Ci sono alcune anomalie.
Diverse sorprese, molte anomalie e una Italia che, stando a questi dati, corre a ritmi diversi. Come riportato dal Corriere della Sera il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia ha elaborato i numeri delle dichiarazioni dei redditi 2022 e possiamo dire che ci sono molte cose particolari.
Dati inediti che confermano un certo rapporto complicato tra gli italiani e il Fisco. Numeri che comunque dovrebbero portare delle riflessioni da parte del governo per cercare di individuare le tecniche giuste per andare a caccia degli evasori.
Dall’effetto Superbonus ai casi dei balneari
La dichiarazione dei redditi 2022 è una delle prime con gli effetti del Superbonus e possiamo dire che questi si fanno immediatamente notare. Stando ad un confronto fatto con il 2019, si nota un sorpasso di alcune categorie come per esempio idraulici ed elettricisti nei confronti di avvocati e dentisti. Il reddito medio dei primi si è praticamente raddoppiato arrivando a superare anche i 60mila euro. Per i secondi, invece, si è rimasti fermi tra i 42 e i 55mila euro. Incremento sicuramente dovuto al provvedimento fortemente voluto dal M5s che con le fatture pagate attraverso i bonifici parlanti non lascia margini all’evasione.
Altro caso molto particolare è quello dei balneari. La media dei redditi del 2022 è di 26mila euro, ma se si entra nei dettagli possiamo vedere come questi variano da 2700 dell’Argentino ai 55mila di Forte dei Marmi. Incongruenze forti a livello nazionale che dovrebbero far riflettere e soprattutto aprire delle verifiche per provare a capire il perché di queste differenze.
Taxi, bar e non solo
Incongruenze sono state registrate anche nei tassisti. I redditi dichiarati sono molto differenti e si va dai 27mila di Venezia-Mestre ai 9mila di Palermo. Differenze importanti anche per bar (30mila euro Bolzano ai 9mila delle altri grandi città) e ristoranti con i 32mila di Firenze e Trento e i 12mila di Napoli e Palermo.
Nonostante differenze simili, i dati analizzati confermano che per queste categorie non c’è stata una crescita importante rispetto al 2019 del proprio reddito. Le cifre sono più o meno simili e questo vale anche per altre attività come tintorie e lavanderie. Restano comunque le anomalie e la necessità di aprire un confronto all’interno del governo per magari trovare una soluzione definitiva agli evasori fiscali presenti nel nostro Paese.