Le Legge di Bilancio 2024 offre una grande opportunità ai lavoratori alla ricerca di un modo per anticipare la pensione.
Garantirsi una solida base per il futuro è essenziale in un contesto economico in costante evoluzione. La previdenza sociale rappresenta un pilastro fondamentale per mantenere la sicurezza economica nella fase della pensione. Tuttavia, non tutti i lavoratori riescono a costruire una posizione contributiva completa durante la loro carriera lavorativa, mettendo a rischio il raggiungimento di una pensione adeguata.
Questo scenario può generare preoccupazioni, soprattutto per coloro che hanno avuto interruzioni nella carriera lavorativa, lasciando dei “buchi” contributivi che potrebbero compromettere il diritto a una pensione completa. In situazioni come queste, la possibilità di intervenire per colmare queste lacune diventa cruciale per garantire la stabilità finanziaria futura. Le legge italiana, per fortuna, offre diverse alternative per farlo.
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto un’opportunità significativa per i lavoratori che rientrano nel sistema di calcolo contributivo. Grazie alla procedura di riscatto dei “buchi” contributivi, è possibile riscattare i periodi senza versamenti previdenziali, fino a un massimo di cinque anni. Questa iniziativa è stata sviluppata per migliorare la posizione previdenziale di coloro che, per vari motivi, non sono riusciti a versare contributi in modo continuativo.
Il riscatto dei vuoti contributivi rappresenta un’opportunità concreta per aumentare il montante contributivo e, di conseguenza, l’importo della futura pensione. Inoltre, questa operazione può permettere di anticipare l’età di pensionamento, offrendo maggiore flessibilità nel pianificare il proprio futuro lavorativo e pensionistico.
La misura, inizialmente introdotta nel 2019, è stata prorogata più volte e, grazie alla Legge di Bilancio 2024, sarà disponibile anche per il biennio 2024-2025. Essa consente ai lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti iscritti a casse previdenziali obbligatorie di coprire i periodi scoperti da contributi, calcolando gli importi dovuti sulla base dell’aliquota contributiva in vigore al momento della richiesta.
I periodi riscattabili possono includere anche intervalli discontinui di tempo, purché il totale non superi i cinque anni. È importante sottolineare che questi periodi devono essere completamente privi di altra copertura contributiva, neanche figurativa. L’INPS esamina la domanda di riscatto e verifica i periodi interessati prima di approvare l’operazione, garantendo così la regolarità della procedura.
Il pagamento del riscatto può avvenire in un’unica soluzione o tramite un piano rateale fino a un massimo di 120 rate mensili, senza interessi. La rata minima prevista è di 30 euro, offrendo una soluzione flessibile e accessibile per chiunque voglia avvalersi di questa opportunità. In ogni caso, è fondamentale rispettare il piano di pagamento, poiché eventuali sospensioni comporteranno la mancata copertura contributiva per i periodi non pagati.
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