Nella giungla normativa delle multe auto, una pronuncia della Cassazione stabilisce un importante principio. I dettagli della sentenza
Una fondamentale pronuncia giurisprudenziale cambia radicalmente il mondo delle multe auto. A pronunciarla, la Corte di Cassazione. Si tratta di una sentenza recentissima che ha accolto il ricorso di un automobilista. Ecco, allora, cosa si è stabilito e cosa, evidentemente, creerà ora un precedente facendo giurisprudenza.
La Cassazione, come detto, ha dato ragione all’automobilista che aveva presentato ricorso contro una multa subita. In particolare, i giudici supremi si sono soffermati su un requisito fondamentale che le sanzioni devono avere, affinché non vengano dichiarate illegittime. Entriamo nel dettaglio della sentenza degli Ermellini.
Multe auto addio: la pronuncia della Cassazione
Nella giungla normativa delle multe per eccesso di velocità, un’importante pronuncia della Cassazione ha riaffermato il principio del distanziamento minimo tra autovelox e segnale di limite di velocità. Questo verdetto, emesso dalla seconda sezione Civile della Corte Suprema, ha accolto il ricorso di un automobilista, ribadendo che l’autovelox deve essere posizionato ad almeno un chilometro di distanza dal cartello che indica il limite di velocità.
Il caso in questione riguardava un automobilista multato per eccesso di velocità da un autovelox posizionato a meno di un chilometro dal segnale di limite di velocità. Il ricorrente ha sollevato l’eccezione che questa violazione fosse illegittima poiché non rispettava la normativa che richiede un distanziamento minimo di un chilometro tra autovelox e segnale di limite di velocità.
Dopo aver visto respinta la sua opposizione in prima istanza, l’automobilista ha ottenuto ragione in secondo grado presso il Tribunale di Ferrara. L’Unione dei Comuni ha quindi presentato ricorso in Cassazione, contestando le conclusioni del Tribunale.
L’Unione dei Comuni ha argomentato che la normativa che richiede il distanziamento di un chilometro si applica solo quando il segnale di limite di velocità viene imposto per la prima volta e non quando viene ripetuto senza variazioni. Tuttavia, la Cassazione ha respinto questo argomento, confermando che la distanza minima di un chilometro deve essere rispettata indipendentemente dalle circostanze.
La Corte ha inoltre affrontato l’argomento sollevato dall’Unione dei Comuni riguardante la presunta irragionevolezza della normativa. Ha ribadito che il decreto ministeriale che stabilisce questa regola si basa sull’esigenza di uniformità e semplificazione e non viola il principio di ragionevolezza della Costituzione. Infine, ha chiarito che se ci fossero state critiche sulla normativa, queste non avrebbero potuto influire sulla sanzione amministrativa comminata al conducente.
La pronuncia della Cassazione conferma che il distanziamento di un chilometro tra autovelox e segnale di limite di velocità è un requisito fondamentale che non ammette deroghe, garantendo così una maggiore tutela per gli automobilisti.