Mutuo, la banca deve restituirti parte dei soldi: lo ha deciso la Cassazione

La Cassazione decide tutto, il mutuo va disciplinato nel seguente modo: restituzione e non solo, ecco cosa non tralasciare.

Il mondo dell’economia subisce molteplici modifiche e trasformazioni e, alle volte, alcune di queste rivoluzioni si rivelano efficaci e salvifiche per i contribuenti. I cittadini si trovano senza dubbio in un contesto complesso, specie per l’aumento del costo della vita e di tutte le spese che conseguono per sopravvivere. Dire mutuo equivale a consolidare il progetto “casa”, ma non tutti se la son sentita di compiere questo passo. Dall’ultima decisione della Cassazione, però, c’è da ammettere che qualche vantaggio dal vento del cambiamento, sta arrivando.

Quali sono le novità sul mutuo decise dalla Cassazione
Mutuo, rimborso: cosa dice la Cassazione (cityrumors.it)

Entra in gioco una manovra di credito del tutto inaspettata, ma che permette di ottenere parte del denaro investito indietro. La maggior parte dei cittadini crede che acquistare una casa mediante un mutuo sia una scelta impossibile, in realtà nel corso del lungo-medio periodo, si rivela essere la decisione migliore. Stare in affitto per anni non produce alcun beneficio se non nelle tasche del proprietario di casa, il quale continua a percepire soldi per la propria abitazione messa a disposizione altrui.

Non può dirsi lo stesso per l’affittuario, che invece continua a pagare l’affitto per usufruire di una casa nella quale vive, ma per la quale non può vantare vantaggio alcuno nelle vesti di “abitante”, perché non proprietario. Ecco che sapere di aver indietro una cospicua somma di denaro, con questa manovra economica decisa in Cassazione, rende il mutuo una realtà molto più fattibile.

Cassazione e mutuo, ecco perché e per chi c’è la restituzione

Perché è possibile avere indietro una parte dei costi sostenuti nel mutuo? A rispondere è una sentenza in Cassazione, la quale pone in essere un caso concreto che permette di comprendere appieno quanto accaduto, poiché determina la decisione in atto che sta facendo acquolina in bocca ai contribuenti. Chi ha sottoscritto il mutuo in banca può ottenere questa somma di denaro. Ecco per quale ragione e soprattutto come fare per consolidare questa condizione.

Cassazione e mutuo cosa sapere
Mutuo, estinzione: cosa sapere (cityrumors.it)

Interviene la Suprema Corte di Cassazione nel caso di una cliente di Napoli che, nel 2018, richiedeva dinnanzi al Giudice di Pace di ottenere indietro 1.778,94 euro. Aveva corrisposto questo gruzzoletto all’istituto di credito a titolo di commissioni bancarie e costi di intermediazione non maturati a seguito dell’estinzione anticipata di un contratto di mutuo. Così, la sentenza emessa nel maggio 2024 fa entrare in gioco proprio: l’estinzione anticipata di un contratto di mutuo.

Questa può essere parziale, riguardare una parte della somma, o totale, appunto quella piena, dipende dal caso trattato. Però, subentrano due differenti trattamenti. Nel primo caso il debitore dà una somma che viene scalata e le rate successive saranno più basse. Nel secondo, viene fatto tutto in un’unica soluzione.

I cittadini hanno il pieno diritto di poter procedere con l’estinzione del mutuo ed ottenere, in base alle due soluzioni, il denaro indietro. Inoltre, possono anche ottenere il rimborso delle spese poste in essere per ottenere il provvedimento. Ad esempio, quelle inerenti l’istruttoria, i costi di gestione, le spese notarili, e così via. La Cassazione ha precisato che i rimborsi devono attenersi ai costi recurring, quelli legati alla durata del contratto di finanziamento. Ed anche a quelli di up-front, cioè facenti capo alla concessione del prestito.

Mutuo, estinzione totale o parziale
Estinzione mutuo e rimborsi, cosa sapere (cityrumors.it)

Si conclude affermando in Cassazione che sono “nulle” tutte le clausole che eliminano la possibilità di avere l’estinzione anticipata del contratto di mutuo. Poiché potrebbero rivelarsi vessatorie, e recare danno alla condizione economica dei contribuenti, ponendoli in una condizione eccessivamente subordinata rispetto l’Istituto bancario chiamato in causa.

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