Se non si paga il mutuo la banca ha la possibilità di pignorare l’immobile: ecco come funziona e dopo quante rate può intervenire
Il mutuo corrisponde a un contratto di finanziamento a lungo termine, attraverso il quale chi sottoscrive il mutuo, che sia una banca o un altro istituto finanziario, concede una somma di denaro a quello che viene chiamato il mutuatario, ovvero chi riceve i soldi, ma con l’obbligo di restituire l’importo in un periodo di tempo che viene prestabilito e alla quale vanno sommati anche gli interessi.
Il suo pagamento è ovviamente obbligatorio e il debito va risolto entro quelle tempistiche che sono state accordate al momento della sottoscrizione. Si verificano, però, talvolta delle situazioni per cui si è costretti a dei ritardi o, in casi più estremi, al mancato riconoscimento delle rate.
Situazioni che, in base alla loro gravità, possono comportare delle conseguenze economiche e legali variabili. Si spazia da delle più semplici penali o degli interessi di mora, fino al molto più estremo rischio di pignoramento dell’immobile finanziato tramite quello stesso mutuo.
In ballo ci sono le case, ci sono i soldi e, quando si tratta di semplici ritardi, c’è la fiducia che si instaura tra l’istituto di credito e chi viene finanziato, quindi il cliente. Davanti a un mancato rispetto del tempistiche il rapporto creato rischia di subire una rottura che può spingere il mutuante a non essere più disponibile nelle occasioni successive.
Le azioni della banca
In linea generale, quando avviene il mancato pagamento di una delle rate del mutuo, la banca applica degli interessi di mora, che corrispondono a una maggiorazione del tasso di interesse già stabilito nel contratto.
Si tratta, insomma, di penalità per il ritardo causato. Il loro calcolo si basa sul numero di giorni trascorsi dalla data di scadenza originaria. Ovviamente, dipende anche dall’importanza del ritardo. Se si tratta di un solo giorno solitamente non vi sono grandi conseguenze, quando si raggiungono i 10 giorni la banca si inizierà a muovere con dei solleciti.
Nel caso in cui il mancato pagamento dovesse essere ancora più prolungato, allora si tratterebbe di inadempimento contrattuale. In questo caso la banca si tutelerà con alcune azioni, in base alla gravità, tra le quali: l’applicazione di interessi moratori; la segnalazione al Sistema di Informazioni Creditizie; la risoluzione contrattuale; l’esecuzione forzata.
A complicare la posizione di chi si trova in grande ritardo nel pagamento del mutuo è l’introduzione nel 2016 del Patto Marciano. Questo favorisce l’intervento della banca in situazioni estreme, consentendo all’istituto di entrare in possesso dell’immobile ipotecato o, addirittura, di venderlo all’asta.