Manca poco al pagamento della prima tranche dell’Imu e sono stati resi noti i nuovi coefficienti per calcolare l’importo dovuto
Con la data di scadenza dell’acconto Imu ormai alle porte, conoscere tutti i dettagli in merito alle modalità di calcolo dell’importo dovuto è essenziale per non commettere errori. E, in tal senso, occorre tener conto anche delle eventuali novità, alcune delle quali vengono comunicate direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Se infatti da un lato sono i comuni sui quali l’immobile oggetto dell’imposta stabiliscono le aliquote, dall’altro il calcolo dell’imposta è legato ai cosiddetti coefficienti Imu: e recentemente sono stati resi noti i loro nuovi valori. Scopriamo dunque che cosa cambierà nel corso del 2024 sulla base del nuovo coefficiente Imu riguardante una specifica categoria di immobili.
Nuovi coefficienti imu 2024: la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate
Come anticipavamo la comunicazione riguardante i nuovi coefficienti Imu validi per il 2024 e utili per effettuare il calcolo del valore dell’imposta da versare è arrivata dall’Agenzia delle Entrate. Il tutto a pochi giorni dalla scadenza della prima rata dell’Imposta Municipale Unica (o Propria) fissata per il giorno 17 giugno. L’indicazione dei nuovi coefficienti è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e rientra nell’ambito del relativo Decreto del Mef: riguarda, nello specifico, gli immobili accatastati in categoria D, posseduti interamente da imprese e contabilizzati distintamente. Ma entriamo nel merito.
Ricordando che l’Imu è dovuta per il possesso di beni immobili, compresi terreno e fabbricati e con la sola esclusione della prima casa (ad eccezione degli immobili inseriti in categoria catastale di lusso), la variazione dei coefficienti in questione riguarda la sola categoria catastale D. Si fa dunque riferimento agli immobili a destinazione speciale. Sono numerosi quelli inseriti nell’elenco, in gran parte adibiti ad attività produttive agricole o commerciali; ma di questa categoria fanno parte anche cinema e teatri, ospedali e banche e molto altro.
Si tratta di immobili che non hanno l’attribuzione della rendita catastale dal momento che non sono iscritti al catasto. Per tale motivo non è possibile calcolare l’Imu con le classiche regole adottate, ad esempio, per le seconde case. Il calcolo della base imponibile Imu avviene moltiplicando la rendita catastale che il contribuente propone o che l’Agenzia delle Entrate rettifica per un apposito coefficiente che ogni anno viene stabilito. Per stabilire la rendita provvisoria bisognerà prendere come riferimento i costi storici di costruzione ed acquisto. Invece, per quanto riguarda il coefficiente, il suo valore per il 2024 sarà 1,02.