È in arrivo un nuovo bonus per coloro che vivono nelle regioni italiane più care. L’aiuto arriva anche sull’affitto: ecco che cosa sapere.
Non è una novità che alcune regioni italiane hanno un costo della vita molto più alto rispetto al resto dello stivale. Per questo si è pensato di lanciare un incentivo per una categoria di persone.
L’attuale governo è sotto l’occhio vigile e critico dell’opposizione. L’esecutivo è tacciato di aumentare le disuguaglianze sul territorio, con la questione meridionale che è tornata ad essere uno dei temi più caldi e importanti per il futuro del nostro paese. Una critica dalla minoranza arrivata anche in merito alla nuova proposta del ministro Giuseppe Valditara, il quale ha intenzione di lanciare un bonus per chi vive nelle regioni più care della nostra penisola.
Bonus regioni più care: il piano del welfare territoriale
È da circa un anno che il ministro Valditara ha intenzione di dare un incentivo a coloro che vivono nelle aree più ricche economicamente e dove il costo della vita è più elevato. Un piano per il welfare territoriale che però non si tratterebbe di un aumento di stipendio, come vorrebbe l’opposizione, ma garantire dei benefici a chi sceglie di andare lavorare in una regione più costosa.
Stiamo parlando di un bonus che spetterebbe agli insegnanti che spesso hanno necessità di spostarsi dal Sud verso il Nord per avere un punteggio, trovandosi aumentato sia l’affitto che il costo della vita, mentre lo stipendio rimane lo stesso. Una misura come quella già in atto nelle aree di montagna, visto che i docenti molto spesso rinunciano alla cattedra nelle località montane per via della difficoltà di raggiungere la scuola.
In pratica, i docenti che lavorano in zone montane hanno un punteggio aggiuntivo e la possibilità di scaricare una parte dell’affitto mensile. L’idea sarebbe quella di estendere questa misura anche per coloro che decidono di lavorare nelle zone più costose come Milano o Roma, i quali potrebbero avere degli incentivi o degli alloggi a prezzo calmierato, ciò consentirebbe loro di poter risparmiare su una parte del salario.
Bisogna capire se l’intenzione dell’esecutivo sia quella di prevedere delle misure solo per alcune aree o se vogliano estendere il beneficio su tutto il territorio in base al costo della vita di determinate zone. Quello che è certo è che si sta facendo questo discorso solo ed esclusivamente per gli insegnanti.