A partire da questo 2024, la riforma fiscale voluta dal Governo Meloni cambia radicalmente il pagamento delle imposte per tutti i lavoratori autonomi
Solitamente, i lavoratori autonomi svolgono la propria attività in regime di partita IVA, tuttavia, ci sono anche quelli che non sono obbligati a farlo. Ma quando il lavoro autonomo è svolto in modo abituale e continuativo, quindi regolare, ricorre l’obbligo di apertura di partita IVA. I redditi dei lavoratori titolari di partita IVA sono classificati a livello fiscale come redditi da lavoro autonomo e tassati in sede di dichiarazione dei redditi secondo il principio di acconto e saldo, applicando le aliquote progressive previste a seconda degli scaglioni di reddito.
Da quest’anno i lavoratori autonomi che dichiarano meno di 170.000 euro all’anno potranno usufruire di un nuovo vantaggio offerto dal Governo. Normalmente infatti le partite Iva pagano il cosiddetto maxi-acconto a novembre, basandosi su quanto dichiarato l’anno precedente e anticipando parte delle tasse da pagare. Ora questo acconto potrà essere rateizzato fino al gennaio successivo, in 5 mesi.
La grande novità per le partite Iva
Tra le tante riforme fiscali messe in atto dall’attuale governo, ora è il turno dei lavoratori autonomi a partita Iva e la novità si preannuncia davvero rivoluzionaria oltre che molto interessante per la categoria. Infatti a breve, già da questo 2024, circa cinque milioni di lavoratori a partita Iva avranno la possibilità di suddividere il pagamento delle tasse in dodici rate mensili. Un’iniziativa che mira a rendere strutturale una precedente normativa introdotta con un decreto apposito a gennaio e che consentirà ai lavoratori autonomi di dilazionare il versamento del saldo e del primo acconto delle imposte calcolate sull’anno precedente su sette mesi anziché sei. La platea delle persone interessate alla novità fiscale dovrebbe passare dagli attuali 3,5 milioni di lavoratori autonomi a 5 milioni, allargando ulteriormente i beneficiari. Unendosi all’estensione della rateizzazione del saldo del primo acconto, passato da sei a sette mesi, questa misura permetterà di fatto ai lavoratori autonomi di pagare le tasse che devono allo Stato una volta al mese.
A consuntivo e non in anticipo
L’acconto da pagare di novembre, sempre molto odiato dalla categoria perchè versato in anticipo e calcolato sui guadagni dell’anno precedente, è stato rateizzato da 3,5 milioni di autonomi, professionisti, artigiani e commercianti, con guadagni dichiarati fino a 170mila euro. L’ampliamento della misura a tutte la categorie di partite Iva prevede di includere più di cinque milioni di soggetti, i quali non dovranno più versare il 50% delle tasse in anticipo, ma a consuntivo. Questo faciliterà i contribuenti in questione in quanto avranno già guadagnato al momento di versare le tasse. Questa grande novità, che non comporterà alcun costo per lo Stato, avrà una importante ricaduta sui lavoratori perchè mira a fornire maggiore liquidità a professionisti e imprese, garantendo comunque nel contempo all’Erario un gettito più regolare.